raggiunto per l 'arte, un nostro vero studioso, il Pasquali, sia pervenuto per
che l 'anonimo autore sia stato il vero « maestro di Duccio », creato in
secchi moduli lucchesi dei Berlinghieri. Ed è vero che l 'unico documento certo su Margarito
del secolo, sembra molto più tarda del vero, tanto più notando che l 'opera
». Se l 'iscrizione dice il vero l 'opera dovrebbe essere anteriore, o
, indicò il Toesca. Ed è pur vero che qualche cosa sembra staccarle, qualcos '
Civico nella stessa città: questi ultimi per vero, spesso collocati nella seconda metà del Trecento
, Palazzo Venezia. Queste, del vero Giovanni Baronzio in una fase giovanile; di
pensato ai modenesi Erri. Ed è ancor vero che, pur guardando la terza tavoletta della
all 'improvviso aderire a un più robusto vero nella Madonna dei Denti, via via ai
Trecento, anzi ad un pittore, per vero poco meno che mitologico, il Giottino del
dalla mano del Santo vescovo, è un vero ritratto, e non solo per l '
tipicamente transeunte, senza possibilità di riconquistare un vero equilibrio; nel caso, invece, del
e là, improvvise facoltà di notazioni dal vero: nei cavalli pomellati del Viaggio dei Magi
il nome di Giotto . È vero che Giotto ha trattato l '
irrealistica, ma quasi sempre già ricontrollati sul vero. Persino le vecchie « dròleries » nei
, forse il solito Pseudo Niccolò o il vero Niccolò ancor giovane, sa darci ritratti parlanti
. La data non deve scostarsi troppo dal vero, ma forse va riportata un poco più
Tornando al Presepio di Vitale, il soggetto vero pare piuttosto quest 'altro: concerto e
della calma così ottenuta per meglio studiare dal vero taluni particolari: la testa cerea, intensamente
giottesca , e provandosi a controllarlo sul vero, andasse quasi oltre i limiti.
di Bernardo Daddi), ma resta sempre vero che il tema pareva troppo orrido e fantasioso
nulla impervio del fondo. Tant 'è vero che se quel fondale di cielo, invece
da certi ghiribizzi di pelame più arguto che vero, come una scrittura agile e furbesca in
. Anche Andrea da Firenze, è vero, avrebbe dipinto fra poco ( 1366-68)
senz 'altro in somiglianza stilistica. È vero che noi non abbiamo allargato i confronti anche
Traini non può essere questo. Ed è vero che il documento recente affida l 'esecuzione
nel piatto di stagno; nel motivo dal vero e « locale » del brentarolo che versa
qualità tanto più bassa. Tant 'è vero che se, dopo avere osservato la sagoma
a cercini carnosi, rasi con impasto di vero pittore. Lo stesso vale anche per questa
; e il centro della scena occupato dal vero protagonista, il servo incappucciato col cane al
Giova poi rammentare che, se è pur vero che la pittura toscana, nella seconda metà
qualsivoglia etichetta troppo stringata e concettuosa. È vero che anche la scelta del termine « medioevale
tra Erode e Melchiorre, forse studiato dal vero ma, presumibilmente, in altra e più
nel sacerdote riappare identico (tant 'è vero che il pittore aveva un modulo fisso di
di Galleria Colonna a Roma, firmata dal vero Jacopo Avanzi, che non può dunque confondersi
ritmi violenti e non delicati: tanto è vero che i più bei successi dell 'opera
metà del Trecento. Ma Bittino è un vero poeta; ed è sua la mirabile idea
essi stiano in rapporto diretto. Ed è vero che l 'anonimo pittore Veneto-romagnolo non raggiunge
i due steli di giglio sono studiati dal vero con occhio lento, accurato, squisitissimo:
smalto di erbe e di fiori non altrettanto vero. Analogamente, le mani della Vergine sono
oggi agli Uffizi. Entro la cornice, vero modello di gotico lussureggiante, quasi direi forestale
segreto di Gentile, che dimentica, è vero, la psiche, ma non è mai
di pura astrazione e quelle più aderenti al vero. Lo stesso contrasto è portato all '
che Gentile vi giungesse spontaneamente, meditando sul vero e su molte cose italiane del Trecento senese
schematici si alternano a quelli studiati accuratamente dal vero. Cerbiatti. Misto di convenzione e
nel codice Casanatense, l 'orsacchiotto così vero nel pelame come affumicato, ma su rocce
personale distinta da Altichiero. (A dir vero, anzi, una varietà si può cogliere
stilistiche di quegli anni, non restano al vero e maggiore Stefano da Verona che le quattro
da Besozzo; che si dimostra così il vero propulsore del rinnovamento della pittura veronese sui primi