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Vite di artisti antichi. Lettera di Giovambattista Adriani a Giorgio Vasari

Vasari Giorgio, edizione del 1568 10 risultati

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difese allora quando la seconda volta prese quella città, non si potendo quindi se non con

maravigliosa bellezza, di ciascuna delle quali ogni città e luogo si sarebbe potuto onorare et abellire

, fu dato loro dal comune di quella città a fare di marmo alcune figure dei loro

, quindi si partirono, onde a quella città sopravenne una gran fame et una gran carestia

padre loro Ambracia, Argo e Cleone, città nobili, furono molto adorne. Lavorarono solamente

stata posta fuor delle mura fu chiamata la Fuor-di-città, alla quale si diceva che Fidia aveva

per il quale era solamente tenuta chiara la città di Tespia in Grecia, il quale fu

contendendo infra di loro i comuni e le città con molta ambizione di avere apresso di loro

, forse 70 anni dopo, della medesima città arse un 'altra parte più nobile,

dice che in Atene, la quale fu città civilissima et umanissima, il primo onore di

Proemio alle Vite del 1300

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regina di Babilonia, nella edificazione di quella città, pose tra gli ornamenti di quella non

maravigliosa apparire, lo dimostrarono col donare loro città e dignità grandissime. Fiorì talmente quest

persone serve tal arte non facessero per le città; e tanto onore fecero le gente del

, oltre il rispetto che nel guastare la città di Siragusa volle Marcello che s 'avesse

famoso di queste, nel volere pigliare la città predetta ebbero riguardo di non mettere il fuoco

e particolari, sapendosi che in Rodi, città d 'isola non molto grande, furono

fu edificato a San Donato vescovo di quella città, il quale insieme con Ilariano monaco fu

le miserabili stragi e rovine di quella famosissima città. E prima andarono in mala parte la

e portossi via tutto ciò che nella misera città di Roma era rimaso più per sorte che

molte cose dell 'istessa maniera che nella città et in tutto l 'essarcato di Ravenna

sono in Santa Maria Ritonda fuor di quella città, fatte poco dopo che d 'Italia

tempio di San Giovanni Evangelista edificato nella medesima città da Galla Placidia intorno agl 'anni di

figliuola della sopradetta Teondelinda, e nella medesima città la chiesa di San Salvador[e], fatta da

e quella di S. Lorenzo nella medesima città. Il medesimo si può vedere nella chiesa

nell 'antichissimo tempio di San Giovanni nella città loro. Nel medesimo tempo la pittura,

a belle imprese, fu cagione che nella città di Pistoia si diede principio l 'anno

, presente il Beato Atto vescovo di quella città, come si legge in un contratto fatto

che fusse assunto al pontificato vescovo di quella città; della quale edificazione e di esso Alessandro

e di Roma e d 'altre famosissime città, fatte fino a sotto Nerone, ai

si veggono per ogni vecchia chiesa di qualsivoglia città d 'Italia, e massimamente nel Duomo

, et in S. Spirito di detta città tutta la banda del chiostro verso la chiesa

Vita di Cimabue

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quando, come Dio volle, nacque nella città di Fiorenza l 'anno Mccxl, per

chiamati in Firenze da chi allora governava la città alcuni pittori di Grecia, non per altro

l 'altre opere tolte a far nella città la capella de 'Gondi, di cui

e premiato da 'Pisani. Nella medesima città di Pisa fece a richiesta dell 'abbate

, egli fu condotto in Ascesi, città dell 'Umbria, dove in compagnia d

molte accoglienze fattegli dagl 'uomini di questa città, e 'lo condussero a vedere la

, col tempo messo fra le mura della città, ha poi sempre ritenuto il medesimo nome

intra li dipintori il più sommo della medesima città di Firenze, e le sue opere il

Vita di Arnolfo di Cambio

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come aver fatto molti edifizii fabricati in quella città inanzi a lui si è veduto e si

ogni giorno si fanno magnificamente in quella nobilissima città. Bene è vero che non ha questa

Maggiore, la quale era allora fuor della città et avuta in venerazione per averla sagrata papa

Condotto poi Buono dagl 'Aretini nella loro città, fece l 'abitazione vecchia de '

dirimpetto e assai vicino alla fortezza di quella città, l 'anno 1533. Pigliando

'frati, che non fu quasi alcuna città di conto che non edificasse loro chiese e

Italia che fu da chi governava allora la città di Firenze chiamato e poi ricevuto quanto più

abitò sempre con tutta la sua famiglia questa città. E se bene andò in diversi tempi

il disegno di scolare l 'acque della città, fatto alzare la piazza di S.

l 'ultimo cerchio delle mura della loro città l 'anno 1284, e fecero secondo

S. Giovanni e Castelfranco per commodo della città e delle vettovaglie mediante i mercati, ne