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Vita di Arnolfo di Cambio

Vasari Giorgio, edizione del 1568 3 risultati

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, di fare una chiesa principale nella loro città, e farla tale che per grandezza e

, capitani, priori et altri magistrati della città, anzi di tutto il popolo di Firenze

Firenze l 'ultimo cerchio delle mura della città, come si disse di sopra essersi già

Vite di Nicola Pisano e Giovanni Pisano

Vasari Giorgio, edizione del 1568 15 risultati

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, che sono oggi nel Camposanto di quella città, uno ve n 'avea fra gl

le porte sopra il fiume del Volturno alla città di Capua, un barco cinto di mura

state fatte di maniera barbara per tutta la città, perché meno venissero i popoli mediante quelle

il tempio di S. Giovanni nella medesima città. Poi, tornato in Firenze l '

Francesco in sul più alto luogo di quella città. Onde, crescendo per tante opere

monte di Pacciano, lontano due miglia dalla città, condotto per canali di piombo un '

fu per la virtù sua da tutta la città con molto onore ricevuto, rallegrandosi ognuno che

per le sepolture di tutti gli abitatori della città, così nobili come plebei, o per

il modello della facciata del Duomo di quella città: e poi con esso [fu] fatta la

Arezzo Giovanni da Guglielmino Ubertini vescovo di quella città, dove fece di marmo la tavola dell

altro un S. Donato vescovo di quella città e protettore, il cui corpo, con

con molti palazzi delle più nobili famiglie della città, per le cagioni dette di sopra.

quello che colla sua virtù aveva in quella città adoprato, fecion fare a esso Giovanni un

chiesa di S. Giovanni Evangelista nella medesima città, con tre figure che la reggono:

S. Iacopo, principale chiesa di quella città, nel quale campanile che è in sulla

Vita di Gaddo Gaddi

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Toscana, lavorò nel Duomo Vecchio fuor della città d 'Arezzo per i Tarlati signori di

dal legato del Papa e dal vescovo della città, furono messi in possesso e cominciarono ad

in buon numero et avendo gran credito nella città, a pensare d 'accrescer la detta

grandissima somma di danari et avendo molti nella città che promettevano ogni aiuto, cominciarono la fabrica

Vita di Margaritone d'Arezzo

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quel luogo, ma intorno intorno a quella città, disfatto con molti edifizii le mura vecchie

Pietramalesco, già vescovo e padrone di quella città, furono rifatte, per rifarle con fianchi

di mano del medesimo sono rimase in quella città e massimamente una tavola che è ora in

di questa sorte ne fece molti in quella città. Lavorò nelle Monache di S. Margherita

anni conservato. Fece per tutta la città pitture infinite, et a Sargiano, convento

Agnesa et in S. Niccolò della medesima città. Lavorò finalmente molte opere nella sua

e modello del palazzo de 'Governatori della città d 'Ancona alla maniera greca l '

Vita di Giotto

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1276 nel contado di Firenze, vicino alla città quattordici miglia, nella villa di Vespignano,

Finite queste cose si condusse in Ascesi, città dell 'Umbria, essendovi chiamato da fra

state de 'Gentili e recate in quella città di varie parti del mondo, così fusse

quell 'opera gl 'acquistò in quella città e fuori tanta fama, che Papa Benedetto

richiesta di Castruccio, signore allora di quella città sua patria, fece una tavola in S

in aria e quattro Santi protettori di quella città, cioè S. Piero, S.

disegnasse a S. Fridiano, nella medesima città di Lucca, il Castello e Fortezza della

n 'andò a Rimini, della qual città era il detto Malatesta signore; e lì

questo principio e fondamento intervenne il vescovo della città, il quale, presente tutto il clero

Milano alcune cose che sono sparse per quella città e che insino a oggi sono tenute bellissime

tra i pittori il più sommo della medesima città di Firenze, e le sue opere il

della chiesa di S. Domenico della medesima città è un Crucifisso, una Madonna et un

San Francesco. Dipinse ancora nella già detta città d 'Ascesi, nella chiesa di sotto

cittadino e che ancora oggi sono in quella città alcuni della famiglia de 'Capanni. Onde

n 'è anco viva memoria in questa città, perché oltre a quello che ne scrisse

Vite di Agostino di Giovanni e Agnolo di Ventura

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il medesimo consolato, la Dogana di quella città et altre fabriche. E nel vero si

l 'Opera di Santa Maria di quella città. Per che, andati là, fecero

S. Chiara et altri luoghi di quella città; onde passando Giotto nell '

ingiurie ricevute messono la maggior parte di quella città a sacco, ella nondimeno mostra che fu

mentre che costoro lavoravono in Bologna, quella città mediante un legato del Papa si diede liberamente

con molto piacere e contento di tutta la città che restò per ciò molto obligata alla virtù