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Discorso intorno alle imagini sacre e profane, diviso in cinque libri, dove si scuoprono varii abusi loro e si dichiara il vero modo che cristianamente si doverìa osservare nel porle nelle chiese, nelle case et in ogni altro luogo. Raccolto e posto insieme ad utile delle anime per commissione di Monsignore Illustriss. e Reverendiss. Card. Paleotti Vescovo di Bologna. Al popolo della città e diocese sua.

Paleotti Gabriele 50 risultati

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  • Trattati d'arte del '500
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per modum recipientis et non recepti. Onde noi veggiamo che ancor del succo de 'fiori

cose, come ognuno può comprendere. Noi donque, se bene principalmente intendiamo in questo

Oltre le cose altre volte da noi discorse della invenzione delle imagini in universale,

proposito si diranno. Ma che diremo noi della dilettazione, la quale abbiamo posta per

terza causa? Anzi, che non diremo noi, potendosi dire di essa cose infinite?

onde scrive S. Ieronimo che, dove noi nella Scrittura sacra troviamo idola, Aquila ha

nel greco dice [scritta Greca]. Ma noi, lasciando tutte quelle differenze e proprietà che

si piglia nel senso dichiarato di sopra da noi, che, secondo la proprietà della voce

aggirate le persone in quei tempi. Ma noi, che, Dio grazia, lontani da

nome. Noi donque, per non essere stata questa materia

ci rimettiamo alli sacri espositori, bastando a noi di avere significato ai lettori le opinioni principali

bene e dottamente scritto contra gli eretici, noi non ci stenderemo al presente più oltre.

o più autentica di quella. Cominciando noi dunque dalla prima origine loro, non tralascieremo

abbondanza le viscere della misericordia sua verso di noi, mandandoci l 'unigenito suo figliuolo per

, fa abborrire il peccato, eccitando in noi pietosa voglia d 'imitare la vita di

. Della memoria che diremo? sapendo noi che quella chiamata artificiosa sta la maggior parte

più chiara intelligenza del tutto. Parlando noi adunque delle imagini cristiane e già concedendosi che

il fine dell 'operante; e così noi diremo che altro è il fine del pittore

culto di Dio. Il che volendo noi dichiarare meglio e più distintamente, sendo cosa

imagini cristiane hanno riguardo a Dio, a noi stessi et al prossimo. Non

alla gloria di Dio, alla disciplina di noi stessi et alla edificazione del prossimo tanto più

della giustizia cristiana. Onde, potendosi da noi in questo ordine ragionevolmente annoverare quelle delle sacrate

. Dicemo dipoi che servono anco a noi stessi, perché, dovendo il sommo Iddio

protestare l 'interiore nostro affetto, dedicandole noi a Dio come oblazioni e specie di sacrificio

edificazione del prossimo, imperoché, se vogliamo noi mirare quelle tre sorti di beni poste dai

simili. Talché in uno instante causa in noi e desiderio della virtù et orrore del vizio

la diversità delle cose che figurerà; ma noi al presente, parlando delle imagini cristiane,

mezzo per conseguire questo fine, pare a noi che da nissun altro luogo meglio si possa

senta dalle belle pitture grandissimo piacere. Ma noi non abbiamo per fine di provare questo,

cosa istessa, sì come può essere da noi conosciuta in tutte queste tre maniere diverse,

Vi s 'aggiunge che, sendo tenuti noi di palesare la legge nostra, secondo quel

imprimerglila nel cuore; qual maniera possiamo trovare noi più spedita o più chiara e giovevole,

, ita vidimus. Ma dove lasciamo noi quello che è capo prencipale per insegnare una

ego, sed Dominus. Parimente per sapere noi che le nostre imagini sono publicate dalla celeste

'acerbissimi supplicii. Sì che, conseguendo noi per mezzo delle cristiane imagini tutti questi e

per ammaestramento del popolo, non ci saressimo noi stesi più oltre intorno a ciò, per

varii misterii adornato; perché dunque non potremo noi per instruzzione nostra valerci delle imagini che ci

sunt oculis subiecta fidelibus; onde possiamo ancor noi dire che in proporzione pare risponda la pittura

, con molta maggiore violenza penetreranno dentro di noi quelle figure, dalle quali si vedrà spirare

et argomenti infallibili della virtù celeste, reserviamo noi in altro luogo di trattarne, et intendiamo

di belle macchie. E perché dissegnamo noi al suo luogo raccontare altri molti essempi degli

sante stigmate nel corpo suo, et a noi ha riferito un padre dominicano degno di fede

soffrire che debbiamo arrivare a quelle felici sedie noi, dalle quali egli per la superbia sua

azzioni nostre, dalle quali può imaginarsi che noi caviamo utile e profitto. Per questo oppugna

, torti all 'intento loro; sapendo noi questa essere ordinaria malizia del Serpente antico,

servirsi per saette mortali e venenose. Ma noi con l 'istesso scorpione ci facciamo medicina

ci è parso necessario, che, dovendo noi parlare degli abusi di esse per sradicarli,

la tradizione ecclesiastica dimostra, la quale a noi è in luogo di legge certissima, sì

S. Agostino et altri, che da noi al suo luogo più copiosamente si diranno.

che in ciò si sono adoperati; onde noi non ci stendiamo più oltre in ciò,