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La Pittura del Trecento nell'Italia Settentrionale

Longhi Roberto 33 risultati

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delle Storie di Mosè; 5) il pittore di cinque Storie di Giuseppe. I

dimostrare che, inizialmente, egli non fu pittore privo di doti (e questo ci han

Modena, un 'ultima resipiscenza inventiva del pittore bolognese, che fa avanzare sulla pedana del

Simone, nato circa il 1325-30, già pittore nel 1355, citato in altri documenti del

Mezzaratta, accanto a Simone giovine, un pittore che sembra aver firmato, accanto al compagno

» di sensi di questo grande ed ignoto pittore. Anche gli affreschi della cappella di

Più poderoso e quadrato, forse, del pittore precedente, una tenerezza arcana affluisce, come

metà del secolo, la personalità di un pittore grandioso ma tenero, e di « costume

sforzo. È facile riconoscere che allo stesso pittore appartiene anche la bella tavoletta (parte di

una nuova e quasi casalinga attenzione è nel pittore della bella Natività del Battista a Roma in

casa. Né si stenta a ravvisare il pittore anche in soggetti più rigorosi, per esempio

(vedi ancora con che acutezza mentale il pittore immagina che il contorno bruno delle rocce riecheggi

Maria in Porto Fuori » è il più pittore fra tutti i riminesi e sa esprimere con

cercini carnosi, rasi con impasto di vero pittore. Lo stesso vale anche per questa Madonna

, che di molti suoi motivi dà quel pittore bolognese per la cui migliore intelligenza ci siamo

Giotto ancor dugentista. Il pittore bolognese cui s 'accennava è dunque quello

dove si possono leggere i tipi cari al pittore, strano impasto di mondanità e di bigotteria

che stride sul figlio morto, dove il pittore con mezzi rapidi, intuitivi, empirici,

più tarda ch 'io conosca di questo pittore inconfondibile è un trittico, purtroppo assai guasto

nella Crocefissione, è chiaro che qui il pittore già partecipa alla ripresa di irrealismo ritmico che

Eppure, che si tratti sempre del nostro pittore è palese da un confronto, più davvicino

quelle esaminate, ci rimangono di questo grande pittore (anzi, senza fallo, dopo Vitale

. Si rammenti sempre che Vitale è già pittore formato circa il 1330 e che, invece

potuto facilmente scadere ad insopportabile monotonia, il pittore riesce a fermare, volta per volta,

non manifestano varianti significative nell 'arte del pittore. Il trittico di Madonna e Bambino,

, nel polittico di Santa Lucia, il pittore aveva usato la formula frontale, ma con

« littera bononiensis »), come il pittore usa costantemente (ch 'io sappia)

, se dal Guariento passiamo addirittura ad altro pittore, veneziano di nascita, ma padovano di

: dico l 'attività prolungata di un pittore originario di Firenze, Giusto de 'Menabuoi

che è poi soltanto uno schema che ogni pittore sa rivestire e incarnare diversamente, è sì

. Come è significante che un altro pittore, affrescando qualche decennio più tardi nella stessa

di Santa Croce, purtroppo non terminati dal pittore ma da un toscano di valore incomparabilmente più

degli uomini, sembra avvenire ai tempi del pittore, forse il giorno della festa di Sant

Il Tramonto della Pittura medioevale nell'Italia del Nord

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se il Pisanello è « medioevale » come pittore, potrà essere « rinascimentale » come medaglista

dato già verso il '60 da un pittore dell 'Italia del nord nel celebre «

al tramonto della pittura medioevale. Sebbene il pittore avesse avuto l 'incarico esplicito di seguire

è anche l 'ultimo della vita del pittore. Uno svolgimento analogo è anche in

che Simone o Andrea, dico in quel pittore fino a poco fa creduto a torto Jacopo

Dalmasio, rimasto a torto fin qui il pittore bolognese più famoso del tardo Trecento e dei

da uno qualunque dei tanti aiuti di quel pittore fiorentino: ma già nella bella lunetta ad

al di là delle sagome severamente toscane il pittore trova la via dei tempi nuovi, riprendendosi

, a una cerimonia chiesastica dei tempi del pittore. Il simile può dirsi anche per la

colonnine tortili di gotico « fiammeggiante » il pittore ebbe incarico di narrare, al pari di

favoleggiare torvo e quasi sempre notturno (il pittore dimentica che, secondo la leggenda, la

palafreni imbizzarriti. (Si noti che il pittore vuole ottenere un effetto di illusione dando rilievo

Magi. Nei tre re pare che il pittore voglia fissare - o già li ritrova come

identico (tant 'è vero che il pittore aveva un modulo fisso di burbera maestà)

di una più ampia predella in cui il pittore aveva dunque narrato una vicenda tanto cara a

principio del Quattrocento e la mano di un pittore amico, per così dire, non solo

così dire, non solo dell 'energico pittore modenese, ma anche di Jacopo di Paolo