e gessi di cose formate dalle statue di Michelagnolo e da altre cose antiche,
per dar fine, sotto la disciplina di Michelagnolo Buonarroti, a tutte quelle figure
i modelli e con l 'aiuto di Michelagnolo, quanto più presto, acciò
punto non si tardasse, rimandò il Papa Michelagnolo a Firenze, e con esso
statue, secondo che gl 'ordinasse esso Michelagnolo; il quale gli diede a
Madonna. Date a far queste, volle Michelagnolo che il Tribolo facesse due statue
animo a tanti eccell[enti] uomini che speravano sotto Michelagnolo con utilità grandissime acquistarsi nome immortale
suo, tutte le figure che aveva fatto Michelagnolo di marmo, cioè l '
di terra parimente la Nostra Donna fatta da Michelagnolo per la medesima sagrestia, la
avendo disposto il duca Alessandro a far tornar Michelagnolo da Roma e gl 'altri
al tempo dell 'assedio col disegno di Michelagnolo, ordinò che il Tribolo facesse
. E così presi de 'marmi di Michelagnolo che erano in Fiorenza in via
ritrovando né il modo né le misure di Michelagnolo, con ordine del Duca andò
, non solo per intendere il parere di Michelagnolo intorno alle dette scale, ma
l 'altro; perciò che non volendo Michelagnolo partire di Roma, con bel
'opere degli antichi, ma quelle di Michelagnolo, e lui stesso allora vivo
venuto Francesco Bandini da Roma, amicissimo di Michelagnolo Buonarroti; costui per mezzo di
Padre, ritratto da un disegno fatto da Michelagnolo. Fece al cardinal Ridolfi un
grandezza di due terzi, il Moisè di Michelagnolo, il quale è in San
Vinci, avendo già veduto alcuni schizzi di Michelagnolo d 'un Sansone che ammazzava
incominciò e lo tirò innanzi assai, immitando Michelagnolo nel cavare a poco a poco
non avesse saputo, arebbe detto che certo Michelagnolo l 'ha abbozzata.
In questo tempo essendosi scoperto il cartone di Michelagnolo Buonarroti pieno di figure ignude,
pieno di figure ignude, il quale Michelagnolo aveva fatto a Piero Soderini per
Vinci, al quale il cartone del Buonarroto aveva tolto molta riputazione; alcuni
causa all 'odio che egli portava a Michelagnolo, sì come poi fece vedere
avendo ferma opinione non pur di paragonare il Buonarroto, ma superarlo di molto in
s 'aspettava che superassi il Davitte del Buonarroto, quivi vicino; ma non
cinque braccia da piè. In questo marmo Michelagnolo Buonarroti aveva fatto pensiero di far
Clemente essendo venuta nuova voglia di servirsi di Michelagnolo per le sepolture degli eroi di
ne era capo Domenico Boninsegni. Costui tentò Michelagnolo a far compagnia seco segretamente sopra
della facciata di San Lorenzo; ma ricusando Michelagnolo e non piacendogli che la virtù
diceva che erano due opere da tenere occupato Michelagnolo molti anni; et il marmo
l 'altro colpo. Inteso che ebbe Michelagnolo che 'l marmo era dato
, vantandosi lui di passare il Davitte di Michelagnolo, et essendo ancora aiutato dal
aiutato dal Boninsegni, il quale diceva che Michelagnolo voleva ogni cosa per sé.
sarebbe stato quel marmo informato dalla mano del Buonarroto. Il sopradetto modello di Baccio
e dir male degli altri artefici e di Michelagnolo, era odiato. Uno tra
poi che era stato provato dalla virtù di Michelagnolo, conoscendo d 'avere a
l 'opinione degli uomini e quel che Michelagnolo ne diceva. Fu menato a
ne diceva. Fu menato a vederlo Michelagnolo dal Piloto orefice; il quale
Baccio. Riferì il Piloto il giudizio di Michelagnolo a Baccio, il quale,
partita de 'Medici, reggeva Firenze, Michelagnolo Buonarroti fu adoperato per le fortificazioni
se il marmo non era scemato troppo, Michelagnolo lo pigliasse e vi facesse due
vi facesse due figure a modo suo. Michelagnolo, considerato il sasso, pensò
contro alla città di Firenze, convenne a Michelagnolo pensare ad altro che a pulir
l 'accordo, papa Clemente fece tornare Michelagnolo a Firenze a finire la sagrestia
accomodata. E nel vero il Davitte di Michelagnolo toglie assai di lode all '
egli era servitore. Costui per consiglio di Michelagnolo avendo mutato invenzione, digià ne
ancora sì che 'l Duca chiese a Michelagnolo per ordine di Baccio molti marmi