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Il portale raccoglie e interroga i testi presenti in quattro banche dati preesistenti:

1 - TRATTATI D’ARTE DEL CINQUECENTO
In occasione del Cinquecentenario vasariano, grazie a un finanziamento della Regione Toscana e del Kunsthistorisches Institut di Firenze, la Fondazione Memofonte ha realizzato un archivio unico digitale dei testi vasariani (per la prima volta interrogabili simultaneamente e trasversalmente), comprensivo di un lemmario relativo al lessico artistico delle Vite.
Sulla base di questa esperienza, un gruppo di ricerca formato da studiosi di Memofonte (Donata Levi, Martina Nastasi, Alessia Cecconi, Claudio Brunetti) e dell’Accademia della Crusca (Marco Biffi, Barbara Fanini), ha creato un archivio unico dei trattati artistici del Cinquecento, in forma di banca dati testuale, sul quale è possibile verificare la presenza dei termini vasariani ed evidenziare eventuali aggiunte e integrazioni, ottenendo così un primo importante nucleo lessicale specialistico.
La banca dati raccoglie 14 trattati d'arte fra i più importanti e meno reperibili del nostro Cinquecento in formato digitale interrogabile. All’interno del sito, lo studioso ha a disposizione anche le versioni digitali delle due edizioni delle Vite di Giorgio Vasari (la Torrentiniana del 1550 e la Giuntina del 1568).

2 - FILIPPO BALDINUCCI LESSICOGRAFO ED ERUDITO
Il progetto Filippo Baldinucci lessicografo ed erudito è il risultato di una stretta collaborazione fra l’Accademia della Crusca e la Fondazione Memofonte, che da lungo tempo s’impegna per lo studio e la ricerca lessicografica all’interno del vasto panorama della letteratura artistica, unitamente alla digitalizzazione delle numerose fonti storico-artistiche prese in esame.
La nuova banca dati, realizzata dall’Accademia della Crusca e dalla Fondazione Memofonte grazie al cofinanziamento dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e alla ricerca delle borsiste Mariaceleste Di Meo (storica dell’arte) e Barbara Patella (storica della lingua), raccoglie le Notizie de’ professori del disegno da Cimabue in qua (1681-1728) e il Vocabolario toscano dell’arte del disegno (1681) consultabili nella consueta sala di lettura e interrogabili in formato digitale.
Della ricca produzione storiografica baldinucciana, la ricerca ha dunque preso in considerazione i due testi più identificativi dell’autore, costante oggetto di studio da parte della critica contemporanea in qualità di fonti inesauribili d’informazioni sia nel campo degli studi storico-artistici sia per la vasta ricchezza lessicografica ivi custodita. Le Notizie e il Vocabolario sono dunque considerate quali lenti di osservazione privilegiata della lingua delle arti nel XVII secolo.

3 - PER UN LESSICO ARTISTICO: TESTI DAL XVIII AL XX SECOLO
Il progetto propone una banca dati dedicata al lessico d’ambito storico-artistico caratteristico del periodo compreso tra il XVIII e il XX secolo, con attenzione particolare per la scrittura privata di alcuni suoi protagonisti. La raccolta nella sala di lettura di taccuini e minute di Luigi Lanzi, Giovan Battista Cavalcaselle e Adolfo Venturi mette a disposizione testi che per la loro natura offrono una prospettiva di particolare interesse per lo studio del lessico, consentendo l’accesso all’ “officina” dei tre studiosi.
Accanto alla sala di lettura si propone una sezione che permette diversi tipi di ricerca sui tre corpora di testi. In particolare i tre lemmari si propongono come strumento di osservazione dei testi e dei processi di elaborazione di un linguaggio specifico in un arco di tempo che vede l’affermarsi della storia dell’arte come disciplina. I lemmari sono stati strutturati in modo tale da fornire all’utente dei percorsi guidati all’interno delle carte, per permettere di interrogare i testi in maniera trasversale, rintracciare contesti di riferimento e fornire confronti immediati.
Il progetto è stato condotto dall’Accademia della Crusca e dalla Fondazione Memofonte (coordinamento: Nicoletta Maraschio, Donata Levi; predisposizione banca dati e testi: Valentina Paggini, Martina Visentin) e si è valso anche, per quanto riguarda le carte di Giovan Battista Cavalcaselle e di Adolfo Venturi, di materiali raccolti ed elaborati nell’ambito di un Progetto FIRB 2008, coordinato dalla Fondazione stessa. In particolare, i taccuini di Venturi sono stati trascritti da un team coordinato da Emanuele Pellegrini.

4 - LA LINGUA DELLA STORIA DELL’ARTE NEL XX SECOLO: ROBERTO LONGHI
Il progetto propone lo studio lessicografico di una serie di testi del noto critico e storico dell’arte come strumento di prima osservazione della lingua delle arti del Novecento.
Attraverso un corpus testi scelti, il progetto offre una serie di strumenti finalizzati all’approfondimento dell’aspetto lessicale della lingua storico-artistica del XX secolo.
Gli scritti di Roberto Longhi, infatti, permettono di mostrare il netto rinnovamento e arricchimento del lessico figurativo della prima metà del Novecento. A Longhi si deve la messa a punto di un nuovo linguaggio applicato alla disciplina storico artistica derivante da una sintesi del tutto originale tra gli interessi e la competenza dello storico da una parte e una sensibilità letteraria e narrativa non comuni dall’altra.
Della ricca produzione longhiana la ricerca ha preso in considerazione una scelta di scritti giovanili e alcuni importanti contributi degli anni Trenta (Edizioni delle Opere Complete di Roberto Longhi, Sansoni, 1956-1991).
La ricerca sui testi è stata condotta da uno storico della lingua italiana (Massimiliano Bertelli) e da una storica dell’arte (Martina Visentin), coordinati da Donata Levi e Nicoletta Maraschio, i quali hanno lavorato insieme con l’obbiettivo generale di mettere a fuoco gli aspetti fondamentali della scrittura di Longhi. Alla predisposizione e allo sviluppo del progetto hanno collaborato Marco Biffi e Chiara Murru, alla quale si deve la digitalizzazione degli scritti giovanili del critico d'arte.
Esito del progetto è un lemmario strutturato che, con l’obbiettivo di offrire un percorso guidato di approfondimento, propone un elenco di lemmi ritenuti significativi, la cui interrogazione permette la visualizzazione dei contesti di occorrenza, in maniera da evidenziare eventuali confronti immediati e significativi.

5 - LA LINGUA DELLA STORIA DELL’ARTE NEL XX SECOLO: MANIFESTI FUTURISTI
Il progetto propone lo studio lessicografico di una scelta di manifesti del Futurismo, considerati strumento privilegiato e imprescindibile per l’osservazione della lingua delle arti del Novecento italiano. L’edizione di riferimento, sulla base della quale è stata operata la selezione, è la seguente: Manifesti proclami, interventi e documenti teorici del futurismo, 1909-1944, a cura di Luciano Caruso, Firenze, Spes, 1990. La selezione ha privilegiato i testi che potevano rientrare a pieno titolo nella definizione di “manifesto” inteso come genere letterario. I manifesti del Futurismo permettono di mostrare il netto rinnovamento e arricchimento del lessico figurativo della prima metà del Novecento. Agli intellettuali che hanno aderito al Futurismo, e in primo luogo a Filippo Tommaso Marinetti, si deve infatti la messa a punto di un nuovo linguaggio applicato alla disciplina storico-artistica, derivante da una sintesi del tutto originale tra l’interesse per il rinnovamento delle arti figurative e plastiche da una parte e una sensibilità linguistica e letteraria capace di scardinare le regole classiche dall’altra.
In particolare, sul modello dei precedenti progetti, è stata creata una sezione nella quale, accanto alle funzioni di “Ricerca libera” e di “Ricerca avanzata”, si propongono tre tipi di ricerche guidate: un lemmario puro, un “Lessico futurista” (che contiene una selezione di lemmi e polirematiche strutturata utilizzando come criteri sia quello lessicale sia quello semantico-concettuale) e una parte dedicata alle “Keywords” individuate per i singoli manifesti futuristi analizzati. La sala di lettura offre invece agli studiosi la possibilità di visualizzare la schedatura di ogni manifesto selezionato, contenente le informazioni catalografiche, e l’intero testo, sia in formato pdf sia in formato immagine.
La ricerca sui testi è stata condotta da uno storico della lingua italiana (Massimiliano Bertelli) e da uno storico dell’arte (Giovanni Rubino), che hanno lavorato insieme con l’obbiettivo generale di mettere a fuoco gli aspetti fondamentali della lingua dei manifesti del Futurismo. L’intero lavoro è stato coordinato e supervisionato da Barbara Cinelli, Donata Levi, Nicoletta Maraschio e Stefania Stefanelli. Si ringraziano, inoltre, Marco Biffi e Alessandro Del Puppo, il quale ha messo a disposizione una parte di manifesti futuristi già digitalizzati in occasione di precedenti progetti di ricerca.
Esiti del progetto sono: un lemmario strutturato la cui interrogazione permette la visualizzazione dei contesti di occorrenza, in maniera da evidenziare eventuali confronti significativi e due infografiche che propongono percorsi guidati all’interno dei manifesti futuristi.