vero ne fanno fede l 'opere che Michelagnolo Buonarroti ha fatto nella sagrestia e
medesimo, e maggiormente, dimostrò lo stesso Michelagnolo nel secondo ordine del cortile di
che questo nuovo ordine composto, avendo da Michelagnolo tanta perfezzione ricevuto, non possa
Secondo imperatore. Considerando questa opera un giorno Michelagnolo et io, egli la lodò
San Marco, Mariotto Albertinelli et il divinissimo Michelagnolo Buonarroti; Raffaello ancora
, Le Diedi Affetto. Insegni Il Buonarroto A Tutti Gli Altri,
da quell 'ordine, per consiglio di Michelagnolo Bonarroti fu dismesso e non seguitato
in Firenze, et ottenutigli il Duca da Michelagnolo e Baccio dal Duca, tra
figure et una statua assai tirata innanzi da Michelagnolo, Baccio, preso ogni cosa
parendogli in questo modo vendicarsi e fare a Michelagnolo dispiacere. Trovò ancora nella stanza
nella stanza medesima di San Lorenzo, dove Michelagnolo lavorava, due statue in un
perciò che aveva inteso che a Roma il Buonarroto ne finiva uno, il quale
acciò che Giorgio lo mostrasse a Roma a Michelagnolo Buonarroti, perché egli ne dicesse
, prese amicizia e tanta stretta familiarità con Michelagnolo Buonarroti, che poi fu sempre
da lui molto amato. Il che fece Michelagnolo non tanto perché vedesse in Giuliano
malignità o invidia, che infinitamente piaceva al Buonarruoto; né alcun notabile difetto fu
si fusse di ciò la cagione; onde Michelagnolo usava di chiamarlo beato, poi
detto giardino, stette, pur insieme col Buonarruoti e col Granacci, con Domenico
detto messer Ottaviano pregato Giuliano che gli ritraesse Michelagnolo Buonarruoti, egli, messovi mano
, poi che ebbe tenuto due ore fermo Michelagnolo, che si pigliava piacere de
di colui, gli disse Giuliano: " Michelagnolo, se volete vedervi, state
fermo l 'aria del viso ". Michelagnolo rizzatosi e veduto il ritratto,
s 'egli è così ". Il Buonarruoto, che conosceva onde veniva il
ghignando; e Giuliano riguardò molte volte ora Michelagnolo et ora il quadro, e
" Questo è dunque, - soggiunse il Buonarruoto - difetto di natura; seguitate
fra 'Bastiano, sì come volle il Buonarruoto, che l 'aveva fatto
ragionato, si risolvé a menare un giorno Michelagnolo a vederla; e così condottolo
libera Santa Caterina dalla morte, pregò liberamente Michelagnolo, il quale non poteva tenere
si era imaginato, per fila. Il Buonarruoti addunque per compiacergli, avendo compassione
quel giudizio et eccellenza che fu propria di Michelagnolo. E ciò fatto si partì
Tribolo suo amicissimo a vedere quello che il Buonarruoto aveva fatto, raccontandogli il tutto
come si è detto, aveva fatto il Buonarruoto le sue figure solamente contornate,
loro quella fierezza e maniera che aveva dato Michelagnolo al disegno, con la gradina
opera in modo che non si conosce che Michelagnolo la guardasse mai. In
nella Sagrestia di San Lorenzo di mano di Michelagnolo. Ma perché non ha quella
cuffie, guanciali e pipistregli. Onde il Buonarruoto, quando vide quest 'opera
non si possono lodare a bastanza; e Michelagnolo Buonarruoti veggendo un giorno quest '
di fra 'Niccolò della Magna, da Michelagnolo Buonarroti un cartone d 'un
glielo conducesse di pittura, avendogli detto il Buonarroto che niuno poteva meglio servirlo di
pittura rara per la grandezza del disegno di Michelagnolo e per lo colorito di Iacopo
di Castello. Veggendosi adunque quanta stima facesse Michelagnolo del Puntormo, e con quanta
in pittura i disegni e 'cartoni di Michelagnolo, fece tanto Bartolomeo Bettini,
, fece tanto Bartolomeo Bettini, che il Buonarruoti suo amicissimo gli fece un cartone
lo lodi altrimenti. I quali disegni di Michelagnolo furono cagione che considerando il Puntormo
al Bettino. La qual cosa avendo intesa Michelagnolo, n 'ebbe dispiacere per
che, disegnando alcuni giovinetti nella Sagrestia di Michelagnolo, come fanno i giovani,
forse, per quel che si disse, Michelagnolo, fece nella parte di sopra
sepoltura, il Papa conferì il tutto con Michelagnolo Buonarruoti prima che volessi risolversi;
prima che volessi risolversi; onde avendo detto Michelagnolo a Sua Santità che non s
, che fu Paulo Terzo; dal divino Michelagnolo Buonarruoti; dal signor Francesco Maria