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Vita di Vincenzo Tamagni

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, il quale ne lo accostarsi al grazioso Rafaello da Urbino, fu di quegli

e di continuo imitò la maniera del grazioso Rafaello, come si vede ancora nel

Vite di Bartolomeo Ramenghi da Bagnacavallo e altri pittori romagnoli

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Bagnacavallo venuto a Roma ne 'tempi di Raffaello, per aggiugnere con l '

, per aver veduto l 'opere di Raffaello e praticato con esso, un

in quella condotto, contrafeceli un quadro di Raffaello da Urbino, già fatto al

Vita di Franciabigio

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come quello che avendo veduto alcune cose di Raffaello da Urbino in Fiorenza, dubitava

Vita di Francesco Mazzola detto il Parmigianino

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in Roma per infinite persone lo spirito di Raffaello esser passato nel corpo di Francesco

lo amore che Francesco portò alle cose di Raffaello et il bene ch 'egli

Vita di Baccio d'Agnolo

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artefici, et i capi di quelle erano Raffaello da Urbino giovane, Andrea Sansovino

Vita di Antonio da Sangallo il Giovane

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architetti sopra la fabbrica di San Pietro: Raffaello da Urbino, Giulian da San

l reverendissimo Farnese. Così in compagnia di Raffaello da Urbino si continuò quella fabbrica

di paura nel Palazzo Apostolico, per avere Raffaello da Urbino nel far le logge

palazzo dinanzi alle logge dipinte per ordine di Raffaello; il quale fu di grandissima

Vita di Giulio Romano

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che veramente si poté chiamare erede del graziosissimo Raffaello, sì ne 'costumi quanto

. Fu Giulio Romano di[s]cepolo del grazioso Raffaello da Urbino, e per la

ingegnosa meritò più degli altri essere amato da Raffaello, che ne tenne gran conto

di gran lunga. E ben lo mostrò Raffaello, mentre che visse, nel

lodevole. Avvenne che nella morte di Raffaello, Giovan Francesco Fiorentino e Giulio

in compagnia a infinite opere, le quale Raffaello aveva lasciato loro insieme col credito

tosto finita, essendosi quella già cominciata da Raffaello nel tempo di Leone X,

, il quale disegnò Giulio per ordine di Raffaello; e così quello del palazzo

Vita di Sebastiano del Piombo

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durò la gara della arte fra lui e Raffaello da Urbino, si affaticò di

in Roma que 'valenti pittori. Aveva Raffaello fatto in questo medesimo luogo una

dalla concorrenza di Baldassarre Sanese e poi di Raffaello. Colorì alcune cose a olio

Aveva in questo tempo preso in Roma Raffaello da Urbino nella pittura una fama

queste parti. E per questa cagione giudicavano Raffaello essere nella pittura, se non

molti artefici che più aderivano alla grazia di Raffaello che alla profondità di Michele

per lo interesso più favorevoli nel giudicio a Raffaello che a Michele Agnolo

furon quelli che lo mordessero. Faceva Raffaello per il cardinale de 'Medici

della medesima grandezza in concorrenza di quella di Raffaello, dove è un Lazaro quattriduano

di mirabilissima maestria furono tenute. E benché Raffaello di grazia e di bellezza in

nobilmente, come diremo. Era morto Raffaello da Urbino in questi giorni;

però Agostin Chigi, che per ordine di Raffaello faceva fare la sua sepoltura e

Vita di Perino del Vaga

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lui seguitando gli andari e la maniera di Raffaello da Urbino. E così continuando

Giovan Francesco detto il Fattore, discepoli di Raffaello da Urbino, lodatolo al maestro

arte. Erano già state fabbricate da Raffaello da Urbino le logge papali che

le quali finite di muraglia, ordinò che Raffaello le facesse lavorare di stucco e

come meglio a llui pareva. E così Raffaello fece capo di quell 'opera

fu consegnato Perino a Giovanni da Udine da Raffaello, per dovere con gli altri

son dai disegni e schizzi che faceva lor Raffaello le sue molto meglio et osservate

ch 'egli vedeva tutto il giorno in Raffaello da Urbino et in Michelagnolo

, quanto da Giovanni da Udine e da Raffaello vedeva esser tenuto conto di lui

una sommessione et una obedienzia certo grandissima verso Raffaello, osservandolo di maniera che da

, osservandolo di maniera che da esso Raffaello era amato come proprio figliuolo.

capo dell 'arte, in cambio di Raffaello da Urbino già morto, Giulio

che eglino avessino il nome di discepoli di Raffaello e redato le cose sue,

il Baviera, che teneva le stampe di Raffaello, che non aveva perso molto

'una e nell 'altra camera dipinto Raffaello da Urbino, bisognò rifare tutto

andava seguitando quel medesimo ordine che già tenne Raffaello da Urbino nell 'ultimo della

Vita di Michelangelo Buonarroti

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l 'amicizia e parentela che era fra Raffaello e Bramante, ch 'ella