osservato il medesimo grandemente nelle sue opere da Donatello. Debbesi oltra di questo
Firenze et in tutti i bassi rilievi di Donato, il quale in questa professione
'contorni. Et in questo genere ancora Donato lavorò meglio d 'ogni artefice
arte a Filippo di ser Brunelesco, a Donatello et agl 'altri maestri di
Nicolò Aretino, Iacopo della Quercia sanese, Donatello, Filippo di ser Brunellesco e
, a man sinistra sopra il Crocifisso di Donato, dipinse a fresco una storia
esser Lorenzo malaticcio, si fece aiutare a Donatello allora giovanetto, onde con sì
ancora che fussi ne 'lor tempi, Donato, se io me lo voglia
se non avesse avuto per concorrenti gli eccellentissimi Donatello e Filippo Brunelleschi - i quali
naturalmente di far bene, la concorrenza di Donato, di Filippo e di Lorenzo
, mettono in mezzo quelle che fece poi Donato; e furono tenute, per
che ancora ce ne sono dimostrano. E Donatello, essendo giovanetto, dicono che
il quale fu uno de 'discepoli di Donato, se bene è da me
Fiorenza prodotto in una medesima età Filippo, Donato, Lorenzo, Paulo Uccello e
'poteva le vestigie di Filippo e di Donato, ancora che l 'arte
fece Filippo di ser Brunellesco in zoccoli, Donatello, Masolino da Panicale stato suo
: e tutto venne poi che, essendo Donatello giovane tenuto valente in quella et
trovar mai ingegno che più lo satisfacesse che Donato, con il quale domesticamente confabulando
mestiero conferivano insieme. Ora, avendo Donato in que 'giorni finito un
. Francesco dipinto da Taddeo Gaddi, volle Donato pigliarne parere con Filippo; ma
, come largamente si ragiona nella Vita di Donato. Per il che Filippo,
disegno e diligenza lavorato, che nel mandar Donato a casa inanzi a lui quasi
figura, disposta et unita talmente insieme che Donato, oltra il chiamarsi vinto,
Orsanmichele; le quali Filippo lasciò fare a Donato da solo, avendo preso altre
solo, avendo preso altre cure, e Donato le condusse a perfezzione.
; fra i quali furono richiesti Filippo e Donato di dovere ciascuno di essi da
disegnata e mal lavorata, come quella di Donato, e chi aveva bonissimo disegno
a mostra, non si satisfacendo Filippo e Donato se non di quella di Lorenzo
si truova al presente, e quella di Donato fu messa nell 'Arte del
a Lorenzo Ghiberti, furono insieme Filippo e Donato e risolverono insieme partirsi di Fiorenza
anno per attender Filippo all 'architettura e Donato alla scultura. Il che fece
voler esser superiore et a Lorenzo et a Donato tanto quanto fanno l 'architettura
le piante di quegli edifizii, egli e Donato continuamente seguitando, non perdonarono né
Non conferì però mai questa sua invenzione a Donato né ad anima viva; né
così si rimase solo in Roma, perché Donato a Firenza se ne tornò,
piazza di S. Maria del Fiore con Donato et altri artefici, si ragionava
antichità nelle cose della scultura; e raccontando Donato che quando e 'tornava da
ne 'tempi nostri, e così seguendo Donato il modo che aveva usato quel
con quello tornò a Fiorenza, senza che Donato o altra persona si accorgesse ch
lui con pazienza ritratto; per il che Donato si maravigliò assai, vedendo quanto
da Fiorenza; e se non fussi stato Donato e Luca della Robbia che lo
sollecitudine che Filippo fornì la sagrestia, e Donato fece gli stucchi, e così
mettendo un tabernacolo in mezzo di mano di Donatello per più ornamento; onde vi
marmo alto braccia tre, di mano di Donatello, che fu lasciato da lui
come si è detto nella Vita di esso Donatello. Insomma, essendo questo tempio
rilievo, contrafacendo in cera alcune cose di Donato e del Verrocchio, et alcuni
e gli lodò grandemente l 'opere di Donato, dicendogli che egli facesse qualche
luogo appunto dove era prima il Davitte di Donato, che poi fu portato,
, non considerando lui l 'ingegno di Donatello, il quale al Davitte che
un Davit di bronzo simile a quello di Donato, fatto al magnifico Cosimo Vecchio