Filareto, e di Bernardo Ciuffagni, che lavorò a Rimini in S. Francesco una sepoltura
Giusto e Minore, maestri di tarsie, lavorò i banchi della sagrestia della Nunziata e similmente
nome, fu chiamato a Pisa, dove lavorò in Duomo la sedia che è a canto
metter ciò in opera, perché traportato dal lavoro, d 'oggi in domani si morì
Papa dà la benedizzione, il che fu lavoro grandissimo, come ancor oggi si vede.
, chiamato Modanino da Modena, il quale lavorò al detto Alfonso una Pietà con infinite figure
condotto a Roma, per papa Nicola Quinto lavorò in palazzo due storie nelle camere di sopra
fu cosa molto lodata, et in fresco lavorò una Nostra Donna della Misericordia in una Compagnia
notte òra nell 'orto, bellissimo. Lavorò ancora in Perugia molte cose che in quella
, vicino al S. Donato che Piero lavorò nella Madonna delle Grazie, alcune storie di
figure piccole, condotte con molta diligenza. Lavorò tante cose questo padre, che sono per
si può di minio veder meglio, né lavoro fatto con più invenzione, giudizio e disegno
potendo gl 'architetti star sempre in sul lavoro, è loro di grandissimo aiuto un fedele
e sempre praticò con esso lui mentre egli lavorò, come si è detto, in Arezzo
in cotali arnesi molto bene si accomodavano. Lavorò Lazzaro per Niccolò Picci[ni]no, e per i
franzese, come al suo luogo ragionaremo. Lavorò anco Lazaro a Perugia nella chiesa de '
con quella felicissima casa poi sempre tenne. Lavorò Giorgio benissimo di rilievo, come si può
, i quali per la novità di quel lavoro vi furono stimati assai. Molti ancora ne
in Vinezia nella corte del palazzo della Signoria lavorò di marmo le due statue che si veggiono
di quel Pontefice, col nome appresso. Lavorò ancora al palazzo di S. Marco molti
. Per che di lì a poco tempo lavorò di Verde-terra nel chiostro vicino alla sagra di
Fiorenza, dove dimorò alcuni mesi; e lavorò alle Donne di S. Ambruogio all '
dentro vi fece la Natività di Cristo. Lavorò ancora per la moglie di Cosimo detto una
Cosimo cercare, alfine pur lo ritornò al lavoro; e d 'allora in poi gli
forme celesti e non asini vetturini. Lavorò una tavola nella chiesa di S. Maria
S. Lorenzo, alla cappella degli Operai lavorò una tavola con un 'altra Annunziata,
opera ritrasse di naturale detto messer Carlo. Lavorò in Fiorenza alle Monache di Analena una tavola
diligenzia. E certamente egli con maravigliosa grazia lavorò e finitissimamente unì le cose sue, per
panni e teste mirabilissime. Fece in questo lavoro le figure maggiori del vivo, dove introdusse
che antica si può nominare. In questo lavoro sono le storie di S. Stefano,
pittura, il quale nel Carmino di Prato lavorò molte pitture, e della maniera sua imitandola
pure scultore ma valente orefice, e che lavorò in parte i dodici Apostoli d 'argento
'altar della capella papale, nei quali lavorò ancora Niccolò della Guardia e Pietropaulo da Todi
a guardare e considerare la maniera di tale lavoro; e gli venne sùbito un desiderio grandissimo
bellissimo. Ne 'Servi di detta città lavorò in fresco tre nicchie piane in certe cappelle
da tutti gl 'artefici universalmente lodata. Lavorò in Santa Croce alla cappella de 'Cavalcanti
, in un tabernacolo una Nostra Donna. Lavorò il medesimo in casa de 'Carducci,
per tutto lo stato d 'Urbino. Lavorò in S. Giovanni di Siena, et
'paesi e negli ornamenti. Fece tanto lavoro nella età sua, che e 'mostrò
se n 'andò a Pisa, dove lavorò nel cimiterio che è allato al Duomo,
figliuolo. E dimostrò veramente Benozzo in questo lavoro un animo più che grande, perché dove
due in Santa Croce fuor di Pisa. Lavorò anco, quando era giovanetto, nella Pieve
far menzione. E perché quando Benozzo lavorò in Roma vi era un altro dipintore chiamato
perché il battesimo non era finito, vi lavorò alcune figurine di bronzo, e vi finì
donde mi partii con sì bella occasione, lavorò le sue sculture circa l 'anno 1490
bolognini. Dicono che Ercole mise nel lavoro di questa opera dodici anni, sette in
S. Iacopo dalle Murate tre figure. Lavorò anco nella chiesa de 'Servi pur di
inanzi che s 'entri in chiesa, lavorò in fresco la storia quando il beato Filippo
Arezzo; ed egli come grato del benefizio lavorò poi molte cose per lo detto Generale e
Piacenza. Dopo, condotto a Roma, lavorò una storia nella cappella di papa Sisto in