sono di mano d 'Orsino nella detta chiesa de 'Servi tutte quelle che nel fondo
in Fiorenza e fuori; e particolarmente nella chiesa de 'Servi, vicino alla cappella di
morto; e sopra la porta principale della chiesa di S. Pier Maggiore il mezzo tondo
capella di S. Cristofano che è nella chiesa de 'Frati Eremitani di S. Agostino
siede in maestà in mezzo ai Dottori della Chiesa, che furono poi tenute non manco buone
pittura a S. Maria della Vittoria, chiesa fabricata con ordine e disegno d 'Andrea
e lavorò anco di terra alcune cose nella chiesa di S. Antonio, et alcuni altri
in Pesero una tavola che è oggi nella chiesa nuova di S. Giovanni Evangelista; e
lavorò parimente alcune cose e particolarmente, nella chiesa di S. Ponziano de 'Frati di
Roma, fece al detto cardinale Caraffa nella chiesa della Minerva una cappella, nella quale dipinse
S. Tommaso in catedra che difende la Chiesa da una scuola d 'eretici, et
[di] una cappellina allato a quella della detta chiesa; et altre figure, delle quali Raffaellino
di tutte le virtù. Fece per la chiesa della Badia di Firenze un S. Girolamo
Donna maggior che il vivo. E nella chiesa di S. Maria del Popolo dipinse due
volta della cappella maggiore i quattro Dottori della Chiesa. Essendo poi all 'età di
in un 'altra molti Santi. Nella chiesa di S. Bernardino dipinse un Cristo in
Felisini, che la pose nella Misericordia, chiesa fuor di Bologna; nella qual tavola è
. Fece similmente in una tavola, nella chiesa della Nunziata fuor della Porta di S.
di S. Cecilia, attaccata con la chiesa di S. Iacopo, due storie lavorate
molte figure, la qual fu posta nella chiesa de 'Frati dell 'Osservanza.
fece un 'altra tavola pure per la chiesa di questi monaci, e vi dipinse la
Madre; la quale opera è posta nella chiesa di S. Fridiano et è tenuta da
molto degna. Fece in Bologna per la chiesa della Nunziata due altre tavole che furon molto
di Pietro; ma perché oggi la detta chiesa e convento sono rovinati, non voglio che
, dirne alcune poche cose. Questa chiesa dunque, la quale fu architettura d '
mano di Domenico Ghirlandaio. A mezzo la chiesa era un tramezzo di muro con una porta
lavorato; e sopra la porta principale della chiesa era un altro coro che posava sopra un
giorni feriati. Sopra la porta principale della chiesa, che era fatta con bellissimi ornamenti di
molto bello; e ciò perché la detta chiesa era intitolata a detto S. Giusto,
un picciol chiostro di grandezza appunto quanto la chiesa, cioè lungo braccia quaranta e largo venti
, la porta del fianco che entrava in chiesa, e le scale che salivano di sopra
dove ai detti frati fu dato luogo nella chiesa e convento di S. Giovannino. Le
E poco dopo questo, a Fiorenza nella chiesa di S. Gallo fece una tavola di
. Giovanni Battista et altri Santi. Nella chiesa de 'Servi fece parimente due tavole:
in pregio. Fece poi il medesimo nella chiesa di S. Agostino alla cappella maggiore,
piccole con molta diligenza. Et in detta chiesa fece per messer Benedetto Calera una tavola alla
e l 'altra inverso il corpo della chiesa, dietro al coro si aveva a porre
l 'altra levate via e per la chiesa messe sopra certi altri altari: è rimaso
a Perugia condusse alcuni lavori a fresco nella chiesa di S. Severo, monastero dell '
in croce con molte figure. E nella chiesa di S. Piero, badia de '
la tavola della cappella di Santa Caterina nella chiesa di sotto di San Francesco per il cardinale
S. Antonio di Verona nel tramezzo della chiesa, in una testa del muro a man
molta grazia. In S. Niccolò, chiesa parimente e parocchia di quella città, dipinse
via del Duomo, sopra il muro della chiesa di S. Consolata, in uno sfondato
un poco guasta. Fece poi dentro alla chiesa, nella cappella del Sagramento, cioè intorno
, e questi con le mani sostengono la Chiesa di Dio, quasi mostrando che ambiduoi con
con la dottrina loro difendono la S. Chiesa dagli eretici e la sostengono. Nella medesima
dagli eretici e la sostengono. Nella medesima chiesa dipinse a fresco in un pilastro della cappella
quel Santo. In S. Fermo, chiesa della medesima città dei Frati di S.
Il medesimo Stefano dipinse in Mantova nella chiesa di S. Domenico, alla porta del