tanta pratica, per la moltitudine dell 'opere infinite che aveva fatte, et era il
reverendissimo Farnese con tanta sodisfazione servito in tante opere di Antonio, fu costretto a volergli bene
, diedero poi quegli onorati segni nell 'opere loro ch 'al presente veggiamo. Antonio
Aveva Antonio in questo tempo alle mani cinque opere grosse, alle quali, benché fossero in
da Batista suo frattello. Erano queste cinque opere: la fortezza di Fiorenza, quella di
Fiorenza, le tante nuove ornate e variate opere facessero. Seguitò poi per il Duca
di papa Sisto, dove sono l 'opere di Michele Agnolo, e similmente
de 'servigi negli uomini, quanto nelle opere la dottrina delle arti loro. Di queste
per che diedero fine in compagnia a infinite opere, le quale Raffaello aveva lasciato
Francesco, come quello che voleva l 'opere proprie condurre a modo suo. Fece per
a 'circunvicini e per fabbriche e per opere; come a Verona nel Duomo fece al
. Bene è vero, quanto a le opere, che se innanzi a lui non fossero
tutta Mantova s 'è veduto nell 'opere di Rinaldo e massimamente in una facciata di
più gli strignesse l 'onore dell 'opere che il comodo e gli agi della vita
e ritratti, e si alzavano l 'opere sue in infinito per le lodi dategli da
da Michele Agnolo. Alle quali opere, oltra l 'essere di bellezza,
più lode chi tosto e bene l 'opere sue conduce. Nello scoprire di questa opera
gli davano arre di danari, che facesse opere per essi, delle quali egli più si
quella riuscì cosa bellissima. Finite l 'opere di Giuliano, Michele Agnolo,
appresso il reverendissimo Farnese ha fatto tante egregie opere miniate, le quali si possono mettere fra
dove eglino ascendono quando, con l 'opere loro affaticandosi, mostrano essere seguitatori delle scienzie
come si vede di suo in Fiorenza molte opere in assai luoghi e publici e privati.
Inghilterra, quivi ha fatto tutte l 'opere sue e dal re di quella provincia è
aspettazione di lui che successe dipoi nelle belle opere sue, condotte con tanta arte et eccellenzia
che il Vaga, lasciato tutte l 'opere, lo condusse a Roma. Dove egli
Rimasto così in Roma, e veduto le opere antiche nelle sculture e le mirabilissime machine degli
tanti chiari et illustri che avevano fatte quelle opere. E così accendendosi tuttavia più in maggior
vicino a quelli, sì che con le opere desse nome a sé et utile, como
chi egli si stupiva, vedendo le bellissime opere loro. E mentre che egli considerava alla
gli conveniva, volendo vivere, lavorare a opere per quelle botteghe oggi con uno dipintore e
, che furon poi tenuti molto eccellenti nelle opere loro. In questa compagnia fu consegnato Perino
nome, ancora che egli avessi fatto molte opere, e si sapesse certo quello che egli
in altra, pervennero, guardando l 'opere e vecchie e moderne per le chiese,
tempo, non vedendo altro che l 'opere di Giotto, avesse lavorato con
, e come curioso di veder l 'opere di Perino, e per abbas[s]arli lo ardire
suoi, che avevano visto in Roma eccellentissime opere sue, gli avevano [fatto allogare] quella opera
convertita in parentado. Laonde continovando a le opere che egli faceva continovamente, non ci andò
molti artefici e distrutto e portato via molte opere. Perino trovandosi in tal frangente, et
dilettava della pittura, che gli farebbe fare opere grosse; e massime che Sua Eccellenzia gli
come Luzio Romano, che vi fece molte opere di grottesche e di stucchi, e molti
a nessuno degli altri, quantunque l 'opere che sono in Siena di sua mano siano
sue. Ma per tornare a le opere che fece Perino dopo quelle che egli lavorò
le quali, insieme con le altre molte opere grandi e piccole sparse per Italia e fuora
cuore non solo in paragonare agli antichi le opere loro, ma forse in passarle di gran
più il disegnare che il condur l 'opere, andava seguitando quel medesimo ordine che già
e di biasimo ne fanno segno l 'opere de 'Chigi e quelle che son condotte
piacere ai principi per dar loro l 'opere presto, e forse benefizio agli artefici che
in qua nessuno ha messo mano in sulle opere mie. Laonde chi vòl conservare i nomi
Laonde chi vòl conservare i nomi e le opere, ne faccia meno e tutte di man
poteva avere giovani valenti, servirsene volentieri nelle opere sue, né restava egli di lavorare ogni