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Due Dialogi di M. Giovanni Andrea Gilio da Fabriano.

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pena gli copra le natiche, conciossia che io penso che la pilliccia fusse lunga, come

indietro tale, che mi fa ridere quando io la veggo. Però doverebbe avertire questo illustrissimo

chiese né fra le cose sacre, et io lodo sommamente il nostro pontefice Pio Terzo,

Il primo libro del trattato delle perfette proprorzioni di tutte le cose che imitare e ritrarre si possano con l’arte del disegno.

Danti Vincenzio 47 risultati

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e artifizio sono state giudicate; questo avendo io meco medesimo più volte considerato, mi dette

precetto, pervenire si potesse. Laonde avendo io, con quella diligenza e studio che per

dover essere reputato, se quello studio che io con lunga e continova fatica ho conseguito per

tutto il remanente dell 'opera, che io mi son deliberato di publicare per l '

me separato, che per lo desiderio che io ho d 'udire intorno a ciò il

rimanente, farvene umilissimo dono, non perché io mi faccia a credere di darvi molto,

adempiuti. Degnatevi adunque di gradire quant 'io con ogni reverenza umilmente vi porgo, come

cosa essendo vera, che è verissima, io, che dalla costoro openione non sono lontano

evidentemente conoscere a poco a poco, se io non sono ingannato, una vera regola et

voluto, dall 'amore spinto ch 'io porto a queste arti et a coloro che

altre parti che al disegno appartengono. Perciocché io intendo di provare che fra tutte l '

La qual cosa non essendo, ch 'io sappia, stata trattata da altri, e

pittura, né in quel modo ch 'io spero di fare ricercando, quanto per me

dovere nelle cose di quella essere osservati, io non intendo per ora altrimente di essa,

bene può parere ad alcuni, quello che io tratto in questo mio libro più tosto convenirsi

dire, se bene la poca pratica che io ho negli studii delle migliori scienze mi ha

d 'ardire quella poca pratica ch 'io ho dell 'arte, e lo studio

piccola utilità a me specialmente in quello che io spero d 'avere, mediante la divina

né ingrata. Rimane ora ch 'io dica che, se bene sarò forzato alcuna

a procedere con alcuni mezzi di filosofia, io non intendo però di volere essere sottoposto alle

mezzi; e che per ciò, cercando io d 'un mezzo al mio proposito conveniente

fa nascere e cagionarsi il disordine. Et io per me sono di parere, che più

natura son fatte. Il che mi credo io, ci farà ottimamente conoscere la giusta misura

natura a ciascun membro: resta che ora io dimostri più apertamente, e con più facilità

d 'animo, la quale non intendo io che sia, in universale, altro che

. Ma propriamente la bellezza della quale intendo io è quell 'altezza, che è nella

in una che in un 'altra; io dirò che questo venga per un dono particolare

la mia openione, due sono, credo io, di ciò le cagioni. L '

per sé stesso. Le quali chimere intendo io che sieno come un genere, sotto cui

cosa non è così facile, mi credo io, il determinare quale di queste tre arti

; e se il modo è differente, io non credo per questo che meriti molta distinzione

dalla quantità. E di più, come io dissi, si può negare che per alcun

Ma questo modo di ordine, che io disegno sopra ciò fermare, mostrerà apertamente una

parti di bellezze che di bruttezze. Né io so se mai si è veduta tutta la

per lo mezzo dell 'anotomia bene esaminata io propongo; perciocché si legge che esso

di essa specolando e discorrendo, come penso io, gli potè cadere nell 'animo questo

animo questo modo d 'operare ch 'io dico; e con questo mezzo credo esequisse

qual cosa quando alcuno mi volesse negare, io proverò per la sua maniera questo ordine avere

si possono, dico primieramente che ritrarre intendo io che sia fare una cosa appunto come si

delle cose naturali trasfigura, medesimamente, come io dissi, possono avere la proporzione ordinata e

Ma qui bisogna avvertire che, se bene io mi servo di questo nome 'proporzione '

che forse altri chiamerebbe 'convenienza ', io nondimeno intendo che per tale significato sia inteso

di perfetta proporzione. E questo, come io dico, se bene può nascere da più

diversità di colori, che sono, come io dissi, tra il chiaro e lo scuro

in generale, la via sarà, come io dico, l 'andare ricercando le cagioni

. Perciocché lo imitare et il ritrarre intendo io che abbiano tra loro la differenza che ha

, non gli parrà fuor di proposito se io proporrò in questo discorso la notomia di ciascuno