in Napoli, fu messo in opera e lavorò molte cose nel castello di San Martino et
. Dopo, tornato in Toscana, lavorò in Pistoia, nella chiesa di San Iacopo
che si richiede. Dopo queste cose, lavorò Andrea nella chiesa del Vescovado di Fiesole una
di assai buono e pratico maestro; onde lavorò poi quasi di continuo per l 'Opera
cose per l 'assedio di Firenze. Lavorò Silvio una sepoltura per i Minerbetti, nella
Monsanese tornò indietro, e fermatosi in Milano lavorò nel Duomo alcune storie e figure e molti
per il grazioso Raffaello da Urbino lavorò in compagnia di molti altri nelle Logge papali
rimise a casa buone somme di danari. Lavorò col maestro nella chiesa della Pace le Sibille
et un 'altra similmente ai Cagliesi. Lavorò anco in fresco a Castel Durante alcune cose
uno studiolo secreto, belle a maraviglia. Lavorò per i medesimi molti quadri e fece alcuni
della famiglia de 'Corbinelli, egli la lavorò con molta diligenza, imitando ne 'bassi
Portogallo; per che mandatogli da Lorenzo, lavorò per quel re molte opere di scultura e
all 'anno 1563. Mentre che Andrea lavorò alla detta cappella della Vergine, si fece
dell 'anno per suo riposo, mentre lavorò a Loreto, consumava il detto tempo al
Fra le prime di molte opre che costui lavorò in Firenze, si può annoverare un camino
fogliami, e la cassa parimente bellissima. Lavorò ancora Benedetto a concorrenza di Iacopo Sansovino e
dell 'opera. In questa sepoltura dunque lavorò Benedetto, aiutato da molti intagliatori, dieci
quella Congregazione, e condusse a fine quel lavoro nelle case del Guarlone, luogo vicino a
se n 'andò a Lucca, dove lavorò alcune opere di scultura, ma molte più
con due figure. E non molto dopo lavorò un Crucifisso grande di legno per le monache
, uomo dottissimo e suo molto amico. Lavorò nella Compagnia di S. Bastiano, dietro
et in San Matteo dello spedale di Lelmo lavorò alcune figure; in Santa Reparata dipinse l
fu col tempo di dipignere drapperie, onde lavorò i drappelloni meglio che alcun altro. E
quale finita, andò a Roma, dove lavorò ne 'primi anni molte cose, delle
, et a Lorenzo data la cura del lavoro di quadro che vi si aveva a fare
Santa Maria, fatte in fresco perfettissimamente. Lavorò anco a olio molto pulitamente, e fu
con bella invenzione in quel luogo accomodate. Lavorò poi nel palazzo di San Giorgio per il
la quale tutta opera meritò commendazzione infinita. Lavorò in Banchi un 'arme di papa Leone
del Concistoro, e particolarmente le fregiature. Lavorò anco molte altre cose con i cartoni et
'andò a Mantova, dove al marchese lavorò infinite cose; là dove non molto dopo
similmente dipintore, chiamato Luca, il quale lavorò in Genoa con Perino suo cognato, et
il Pistoia per esser pistolese, il quale lavorò alcune cose in Lucca, et in Roma
le Logge a Raffaello, vi lavorò anch 'egli in compagnia degl 'altri
e buono ingegno nella pittura. Finito questo lavoro, ne fece molti altri in Roma e
che per la morte sua rimase imperfetto. Lavorò anco a olio eccellentemente, e di sua
dunque si sforzò, con mettere in quel lavoro diligenza e tempo straordinario, di far sì
sono simili all 'altre opere sue. Lavorò similmente un quadro di Nostra Donna bellissimo a
capella. Tornato Andrea a Firenze, lavorò a Becuccio bicchieraio da Gambassi, amicissimo suo
grandezza et in tutte le parti, lo lavorò in casa di messer Ottaviano segretamente: e
amici suoi, pensando al fermo che il lavoro fusse suo, se n 'andò a
ingegno elevato e speditissimo e pratico in ogni lavoro, avendo con l 'opere sue,
i quali sì bene e con tanta pazienza lavorò, che fu cosa singulare e maravigliosa il
vederli, non solamente per la sottilità del lavoro, ma per la sveltezza delle figurine che
marito chiedesse agli Operai una parte di quel lavoro; i quali di ciò furon contentissimi,
non mancarono di allogarle una parte di quel lavoro. Nel quale ella finì, con grandissima
e fece tanto il maligno che il suo lavoro le fu pagato un vilissimo prezzo. Fece
un Cenacolo grande, e nella sala del lavoro una tavola di mano della detta; e
da lui, che attentissimo badava al suo lavoro, esser veduto; e messo mano a
migliori. E perché Michelagnolo con sottilissima diligenza lavorò le cose minori di quell 'opera,
vivuto. L 'opere adunque che costui lavorò di scultura in Napoli furono con quell '