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scultura come di pittura che erano in quella città; ma in somma venerazzione ebbe particolarmente quelle

dato a fare per madonna Maria Bufolina da Città di Castello una tavola che dovea porsi in

crudeltà di quelle genti barbare rovinava la povera città, e parimente le profane e sacre cose

messer Giulio Bufolini condotta nella lor chiesa a Città di Castello. Arrivato Francesco a Bologna

stanza gli piaceva, alcuni mesi in quella città; nel qual tempo fece intagliare alcune stampe

è in casa di messer Niccolò Buffolini a Città di Castello; et una culla di putti

Alessandro Vitelli, la quale è similmente in Città di Castello. Francesco finalmente, avendo

Santo Alessandro, monasterio di monache in quella città, fece in una tavola la Madonna in

Giovanni Evangelista, chiesa di monache nella detta città, sono due tavole di mano di Girolamo

cardinale; et in San Giovanni della medesima città un 'altra tavola, dentrovi un Cristo

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e poco lontana la donzella, con una città appresso et un pezzo di mare. In

. Fece in San Giovanni Evangelista nella medesima città due tavole: in una è San Giovanni

bellissime figure. In Santo Appollinare nella medesima città duo quadri con due figure, in ciascuno

, pittore anch 'egli stimato in quella città, il quale dipinse molte opere, e

lodato. Dipinse in Santo Apollinari di quella città tre tavole: una allo altar maggiore,

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ponte detto della Pietra nel tempo che quella città era sotto Massi[mi]liano imperatore, e dovendosi rifondare

, nelle quali è quasi miracolosamente edificata quella città, e che ogni volta che le dette

infetta e pestilente, e per conseguente la città inabitabile, o che per lo meno ella

a tutti quei pericoli a che sono le città di terraferma, si mise a pensare in

del sito in che fu da principio la città edificata. E trovato il modo, disse

possessioni e ville, con grande utile della città di Venezia. Onde affermano molti, e

con incredibile danno e quasi rovina di quella città. Afferma ancora il medesimo, il quale

ampiezza e nobiltà di sì maravigliosa e potente città mediante questo riparo, che coloro che l

preciose merci e quasi il tesoro di quella città, et essendo ciò avenuto in tempo apunto

altre cose che vengono da molti luoghi alla città. Era di parere appresso che si fabricassero

quali due sono le principali arti di quella città; et insomma in questa entravano tutte le

servizio de 'popoli infiniti che in quella città, la quale è la dogana d '

. Sì come è vero che la città di Verona per sito, costumi et altre

nostre che hanno sempre avuto in quella nobilissima città onorato albergo, dico che Liberale veronese,

Le prime pitture di Liberale furono nella sua città in S. Bernardino alla capella del Monte

che chiuggono quella Madonna, tenuta in detta città in somma venerazione: ma non vi stettero

come si può vedere nel Duomo di quella città, dove è in un quadro di sua

. Miniò anco per il Duomo di quella città alcuni libri di canto fermo; e vi

San Giovanni in Valle, luogo in quella città amenissimo, e con lui si ridusse,

, la quale era da ognuno in quella città ammirata, nel vederla Giovan Francesco se ne

; per che se ne vede in quella città di sua mano che sono bellissimi. Finalmente

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trovare il Mantegna, che allora in quella città lavorava, si affaticò di maniera, spinto

e beneficato, intantoché non sapeva uscir della città il marchese senza avere Francesco dietro, e

appresso gl 'eredi suoi. Nella qual città fece in San Francesco de 'Zoccolanti,

imperatore padrone di Verona, essendo in quella città don Alonso di Castiglia et Alarcone famosissimo capitano

edificato, né lasciato quasi luogo in quella città ove non facesse qualche segnalata spesa in onore

più famoso d 'altro pittore in quella città, essendo Liberale a Siena. Domenico adunque

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arte; e non contento delle cose della città propria di Roma, ritrasse quanto era di

alcun 'altre. E mentre che la città di Verona fu dell 'imperatore, dipinse

di San Zeno, che è parte della città molto popolosa, e nella quale era nato

contrada, non era per altro nome nella città chiamato che il Rosso di S. Zeno

Zeno. Per che mutato lo stato della città e ritornata sotto gl 'antichi suoi signori

ognuno. Fece anco due bellissime porte della città, l 'una detta di San Giovanni

, amfiteatro et arco che è in quella città antichissima: e fu questi il primo che

di gentiluomini né per villa né per le città, ancorché molto ne fusse pregato.