un solo di loro, perché non avendo io potuto avere il ritratto di tutti, sono
per questo sarà defraudata, per quanto potrò io, la virtù di niuno di quello che
grazia d 'inginocchiarvi e rizzarvi, et io poi vi dirò per quale cagione ho così
Caroto mi fu mandato a Bologna - dove io allora faceva l 'opera del refettorio di
de 'monaci di Monte Oliveto, acciò io me ne servissi, come feci, in
". A che rispondendo Francesco: " Io vo immitando un facchino di bella persona,
tuo facchino legato, fammi chiamare, et io ti mostrerò quello che tu déi fare "
" Traditore, tu se 'morto, io t 'ho pur còlto dove io voleva
, io t 'ho pur còlto dove io voleva ", et altre simili parole;
disse Giovan Maria dopo molte parole: " Io mi chiarirò presto di questa cosa ";
e morì in casa di lui. Ma io non so se poi cotal disegno del magnifico
l 'ha trapassato già mai. Io sapeva bene alcune cose dei sopradetti eccellenti e
certo mi parrebbe fare non piccolo errore se io passassi con silenzio coloro che quei maravigliosi ingegni
qui di sotto conteremo. Ma prima che io dia principio, mi convien fare un discorso
bella e facile. Molti sarebbano che io potrei raccontare, che nello intaglio di cavo
medaglie eccellenti. Troppo sarei lungo se io avessi di questi che fanno ritratti di medaglie
sottilissimo intaglio. Ma troppo sarei lungo se io volessi tutte l 'opere raccontare che uscirono
messer Pietro Aretino un disonestissimo sonetto, intantoché io non so qual fusse più o brutto lo
Volto Santo; la quale tavola, essendo io una mattina con Michelagnolo a udir
intagliati e mandati fuori tanto malamente, che io giudico ben fatto tacere il nome di detti
la Lombardia, e tanto belli, che io per me non credo che si possano vedere
rispondeva a questo modo: " Ora che io ho il modo da vivere, non vo
ingegni che fanno in due mesi quello che io soleva fare in due anni; e credo
due anni; e credo, s 'io vivo molto, che, non andrà troppo
che ciò dicevano, queste parole: " Io non niego quel che voi dite che non
non ci sia chi la paragoni, negherò io sempre; anzi dirò, se si può
; e mi duole in servigio vostro, io che non sono il primo dell 'arte
potervi fare una figura, ché innanzi che io mi partisse di Fiorenza, farei una prova
allogare quell 'opera a fresco ch 'io dissi, acciò lasciasse di sé in Fiorenza
attese a far cose piccole, le quali io non narrerò altrimenti. Fu l '
ogni sorte, il quale più brevemente che io potrò m 'ingegnerò di descrivere, con
: " Che cartoni e non cartoni! Io, io ho l 'arte su la
Che cartoni e non cartoni! Io, io ho l 'arte su la punta del
fuora in più luoghi, non conviene che io parli altramenti, ma ne lascerò il giudizio
da sé solo. E questo lo posso io dir per prova, che avendo faticato con
saziare di lodarla; et un giorno che io la vidi seco scoperta, passando per Siena
Santo Antonio. Né si maravigli niuno che io faccia menzione di sì fatte opere, perciò
ragionar seco, diceva: " Or conosco io che 'l continuo studio e lavorare è
imperatore che veniva a Firenze. Onde avendo io a distribuir i lavori di commissione di Sua
commissione di Sua Eccellenza, che ordinò che io intervenissi con i detti quattro uomini, che
il Tribolo, Andrea di Cosimo pittore et io in dieci dì, con l 'aiuto
'era già quasi che finita, quando io, avendo disposto il duca Alessandro a far
principe, mio amorevole signore, che se io andava a Roma, com 'egli aveva
Roma, com 'egli aveva inteso che io voleva far[e], in tutto deliberato di lasciare
corti e seguitar i miei studii, che io gli recercassi di qualche partito, perciò che
che, avendo miei amici, farebbe quanto io gl 'ordinassi. Ma venne caso che
di voler fare, arebbe, mi credo io, fatta per ogni modo, se non
all 'alto asilo eterno, Ed io canuto in questo basso inferno A pianger
" Caverebbesi, - rispose Baccio - et io voglio che noi facciamo come se fusse marmo
tu, che come tu puoi ricordarti, io non dico mai bene di nessuno. La