Essendosi al tempo di papa Paulo Secondo la chiesa della Madonna di Loreto, che era piccola
'archi della tribuna, ma tutta la chiesa in molti luoghi, per essere stato il
un medesimo ordine nelle crociere e navate della chiesa, con superbe modanature d 'architravi sopra
altra vita. Ringrossò i pilastri della detta chiesa di S. Pietro, acciò il peso
re di Ierusalem, con altri benefattori della Chiesa, che sono tutte bonissime figure; parte
di bronzo, Gostantino che fa murare la chiesa di San Piero di Roma, alludendo a
col disegno in mano della pianta di detta chiesa, che è molto bella storia.
di detta sala, figurò in prospettiva la chiesa di S. Piero di Roma, con
dimostrare la dote che esso Gostantino diede alla Chiesa Romana. Fece Giulio in questa storia molte
che fu posto sopra l 'altare della chiesa di Santa Prasedia in Roma. Né molto
lui. Rifece sopra le mura vecchie la chiesa di San Benedetto di Mantova vicino al Po
e con suoi disegni fu abbellita tutta la chiesa di pitture e tavole bellissime. E perché
di dar principio alla facciata dinanzi di quella chiesa, con grandissima fatica vi condussono Giulio in
in San Piero in Montorio, entrando in chiesa a man ritta, ella fu col favor
constretti levare il ponte che impediva loro la chiesa, e coprire quell 'opera con una
e così fu fatto. Fu sepolto nella chiesa del Popolo, del mese di giugno,
, che è quando si va a la chiesa de 'Fiorentini, vi fecero fare da
per ordine di Iacopo Sansovino, rifar la chiesa di S. Marcello di Roma, convento
'una Nostra Donna, devozione in quella chiesa, due figure in due nicchie che la
con bellissimo disegno; e similmente in una chiesa dimandata Santa Maria de Consolazione, ad un
di marmo molto belli per le cappelle della chiesa, levando alcune vecchie e goffe che v
alle mura delle cantonate nella facciata dinanzi della chiesa: de le quali, insieme con le
Roma, rovinandosi le mura vecchie di quella chiesa per rifar le nuove della fabrica, pervennero
, ordinorono che si facesse in mezzo la chiesa vecchia una cappella da Antonio da Sangallo,
. Fece far anco il medesimo, alla chiesa di San Giuseppo vicino a Ripetta, da
que 'suoi giovani la cappella di quella chiesa, che fu poi ritocca e finita da
il quale fece similmente fare una cappella nella chiesa di San Bartolomeo in Isola con suoi disegni
Domenico, con altre storie. Nella chiesa di San Martino fece il medesimo, in
molto vaga e molto naturale; e nella chiesa di Santo Spirito fece in una tavola la
era scritta essa legge. A traverso della chiesa, dirimpetto al pergamo, sotto questa storia
San Francesco, a man ritta entrando in chiesa, una tavola grande a olio, dentrovi
la tavola dell 'altar maggiore di quella chiesa per cento scudi, acciò vi facesse dentro
Predicatori in Casentino, in una cappella nella chiesa di sotto, una tavola a olio dentrovi
avevano a fare in Arezzo, una nella chiesa e compagnia di S. Rocco, e
si vede di sua mano, sopra la chiesa di Murello, una Pietà con due Angioletti
Prassedia, fu posto nel mezzo di quella chiesa sopra un altare, sotto il quale è
San Francesco, cioè la seconda entrando in chiesa a man ritta, vi fece dentro a
canto alla porta a man manca entrando in chiesa; nella quale cappella, che gli fu
Domenico Ricciardi aretino, il quale aveva nella chiesa della Madonna delle Lacrime una cappella, diede
Magini di naturale e ritto, con la chiesa di San Fabiano di Prato in mano,
, che con ottimo giudizio beneficiò quella principale chiesa della sua patria, tanto nominata per la
quei giorni murare una volta grande nella lor chiesa con intenzione di farla dipignere, che fu
finalmente quietatosi, lavorò una tavola per la chiesa di Sargiano, luogo vicino ad Arezzo due
quale opera fu poi, per aggrandire la chiesa, gettata in terra. Nel castello
una tavola per l 'altare maggiore della chiesa di San Domenico. Per che disiderando di
a uno altare nella Madonna di Vertigli, chiesa dell 'ordine de 'monaci di Camaldoli
di marmo nella facciata di San Petronio, chiesa principale di quella città. Per che ragionato
Pierfrancesco fece il detto Tasso la porta della chiesa di Santo Romolo, et una finestra inginocchiata
in quelli stessi luoghi dove sono in detta chiesa dipinti da Lorenzo di Bicci pittore. Per
di pittura una tavola assai grande per la chiesa di Cestello, e n 'aveva fatto