di quello, et in compagnia con Andrea lavorò nella tribuna di San Giovanni la parte di
Francesco che molte decine d 'anni prima lavorò di musaico la scarsella dopo lo altare nella
chiesa sopra la porta principale, dove egli lavorò di musaico la incoronazione di Nostra Donna;
era tenuto eccellente Margaritone aretino, il quale lavorò a fresco in Arezzo molte tavole e molte
sorte ne fece molti per quella città. Lavorò nelle Monache di Santa Margherita una opera che
. Et a Milano trasferitosi, quivi ancor lavorò. E a Fiorenza ritornatosi, alli Viii
Santo Spirito, in tre archetti a fresco lavorò di sua mano, nell 'uno dei
storia e mezza la finì, la quale lavorò con somma diligenzia e con sommo amore.
, che, per picciolo che sia il lavoro, non manco merita lode ch 'e
ogni artefice loda et onore. Poco dapoi lavorò in Cortona, et in Arezzo fece nella
e per Italia molte tavole dipinse, e lavorò in Fiorenza quella ch 'è locata su
che quello era il più degno et onorato lavoro che si potessi mai allogare ad artefice;
e dotato nella pittura di buon giudicio. Lavorò nelle Monache fuor della Porta a Faenza (
una brocca d 'acqua che serviva al lavoro ch 'e 'faceva, e dove
il quale con grandissime risa si ricondusse al lavoro, dichiarando alle monache la differenza ch '
che ne fu fornito mentre che durò il lavoro, et egli fece le figure più
il colore medesimamente mantenne. Finito il lavoro delle monache, dipinse nella Badia di Settimo
quali fece infinitissime burle e molte piacevolezze. Lavorò a fresco in Bologna in S. Petronio
arte, ad ultimo fine condusse tutto il lavoro che gli confermò il nome et accrebbe riputazione
tutta la chiesa di sua mano, poi lavorò nella chiesa di San Francesco appresso Ripa molte
grandissimo al nome dopo la morte. Lavorò costui in diversi altri luoghi per Roma e
morì di mal di fianco, preso nel lavoro in muro per la umidità di quello e
, veramente lodatissima e bella. Costui lavorò tre facciate nel capitolo di Santa Maria Novella
chiesa et il Camposanto di Pisa. Lavorò con Simone in questa opera Lippo Memmi suo
Santa Croce, dove ne 'suoi principii lavorò la capella della sagrestia insieme co 'suoi
avea fatto la tavola a tempera, lavorò Taddeo a fresco nel muro alcune storie di
di croce. Nel chiostro di Santo Spirito lavorò due storie negli archetti allato al capitolo,
e nello oratorio de San Michele in Orto lavorò molto bene una tavola d 'un Cristo
grande importanza; et in processo di tempo lavorò e guadagnò tanto, che faccendo capitale delle
. Bene è vero che per essere il lavoro grande e per essersi scoperto, in quel
suo proprio. Fu adunque spartito il lavoro, dandone tre facciate a Simone, come
sale una scala di pietra, nella quale lavorò una tavola a tempera dove pose il nome
l 'architettura e scultura di così fatto lavoro, con reputazione e gloria non piccola vive
Nello di Giovanni Falconi pisano, il quale lavorò le tavole che sono nel Duomo, della
i capegli e le barbe et ogni suo lavoro furono lavorati et uniti con tanta morbidezza e
biasimo al giudicio di molti. Costui medesimamente lavorò in Santa Croce la cappella di San Salvestro
in un pilastro accanto alla capella maggiore. Lavorò a fresco in Santa Maria Novella alla capella
attese alla scultura, et in quella arte lavorò una figura di marmo nel campanile di Santa
avesse levati dal viaggio della virtù. Lavorò Agnolo nella giovenezza sua in Fiorenza, in
pratica in fresco da lui fu condotta. Lavorò per [la] chiesa altre storie di figure,
sopra la porta di Santo Romeo, e lavorò a tempera in Orto San Michele una disputa
quella chiesa. A San Gimignano di Valdelsa lavorò a fresco nella Pieve storie del Testamento Vecchio
prontamente. Fu condotto in Fiorenza e lavorò con Iacopo di Casentino, la domestichezza del
vi fece. In fra l 'altre lavorò in fresco la cappella maggiore di Santa Maria
Spedale di San Marco, nel portico, lavorò molte figure. Fece nella Compagnia de '
, e nel chiostro di Santo Agostino similmente lavorò a fresco una Nostra Donna e molte altre
, in un portico d 'uno spedaletto lavorò un Cristo morto in grembo alle Marie,
, et in un cantone per mostra ne lavorò e colorì interamente una storia sola, che
quali fu Forzore orefice che a Fiorenza mirabilissimamente lavorò di niello, e l 'altro Parri
lavorati. Et a canto a queste opre lavorò un San Cristofano, il quale è di