scultura, quella del fabbro avanzerà l 'orefice e quella del murare l 'architettura.
di Firenze fece fare a maestro Cione, orefice eccellente, se non tutto, la maggior
il qual libro è nelle mani di Giuliano orefice sanese, ecc[ellente] maestro e amico di quest
due figliuoli; l 'uno fu Forzore orefice, che in Fiorenza mirabilmente lavorò di niello
Masolino da Panicale, che fu prima eccellente orefice e poi pittore, et alcuni altri che
messo a imparare l 'arte dell 'orefice con Lionardo di ser Giovanni, tenuto allora
, abbandonato del tutto il mestier dell 'orefice, egli si diede di maniera alla scultura
conoscere che molto giovò a Luca essere stato orefice. Ma perché, fatto egli conto
primi anni imparò l 'arte dell 'orefice col padre, il quale era ecc[ellente] maestro
di Bartoluccio Ghiberti e nella sua fanciullezza bonissimo orefice e nel lavoro delle porte il miglior rinettatore
una cassa d 'argento lavorata da Forzore orefice fratello di Parri, dentro la quale sono
dipoi lo pose all 'arte dell 'orefice, acciò imparasse a disegnare con uno amico
: posto dunque all 'arte dell 'orefice, non piacendoli quella, non restò di
che molti dicono che mentre che all 'orefice dimorava, ritraendo ogni persona che da bottega
tirò appresso, e fattogli abbandonare l 'orefice, lo condusse all 'arte della pittura
Girolamo del Lino, et a Girolamo Fagiuoli orefice e intagliatore, che gli cercò per intagliargli
, fattone fare l 'opera a Marino orefice fiorentino, che altrove se ne ragionerà,
impronta ne ha oggi in Verona il Zoppo orefice, che fu suo discepolo. Fu
tempo che egli esercitò l 'arte dello orefice in Roma sotto papa Clemente fece due medaglie
di cera a ragionare, perché oggi ogni orefice ne fa, e gentiluomini assai vi si
penna. Fu seguitato costui da Baccio Baldini orefice fiorentino, il quale non avendo molto disegno
in questo tempo in detta città il Piloto orefice, amicissimo e molto familiare di Perino,
macinare colori a olio per fare al Piloto orefice suo amicissimo un quadretto non molto grande,
'altre sue robe a Giovanni di Goro orefice suo amico, che si morì nella peste
18 di maggio 1549, e da Giuliano orefice, suo amicissimo, fu fatto sepellire nel
de 'Medici, fu nella città un orefice chiamato Michelagnolo di Viviano da Gaiuole, il
tempi così usavano e non era tenuto buono orefice chi non era buon disegnatore e che non
chiamato il Piloto, che riuscì dipoi valente orefice, e seco andava spesso per le chiese
amore alla scultura che alle cose dell 'orefice, ne mostrò molti segni; et andato
Cleopatra ignuda, e lo donò al Piloto orefice. Avendo digià Baccio acquistato nome di
Nuovo su la bottega di Giovanni di Goro orefice, amico suo, per intenderne l '
menato a vederlo Michelagnolo dal Piloto orefice; il quale, considerato che ebbe ogni
suo in piazza. Era morto Michelagnolo orefice, padre di Baccio, il quale avendo
servito il re Francesco nelle cose dell 'orefice, di che egli era ne 'suoi
che egli fusse così in un tratto di orefice riuscito scultore, né gli capiva nell '
oggi sono in mano di Pietro Paulo Galeotti orefice eccellente. Portava scritto il primo carro in
Capi di questi erano Iacone, il Piloto orefice et il Tasso legnaiuolo; ma il peggiore
aiuto un suo cugino chiamato il Diaceto, orefice e giovane che aveva assai buon disegno;
zio a imparare l 'arte dell 'orefice; mediante la quale comodità di disegnare fece
delle Corniuole, Francesco di Girolamo dal Prato orefice, Nannoccio da San Giorgio, e molti
aver seguitato Giorgio, il quale con Manno orefice si stette quell 'anno in Pisa,
, attendendo per trattenersi quattro mesi all 'orefice. Essendo poi andato il Vasari a Bologna
Avendo Francesco fatto amicizia con Piero di Marcone orefice fiorentino, e divenutogli compare, fece alla
dal Prato, il quale allora, di orefice e maestro di tausia, s 'era
. Fu suo grandissimo amico Manno fiorentino, orefice in Roma, uomo raro nel suo esercizio
di bellissimo ingegno e disegnò meglio che altro orefice de 'suoi tempi, e non fu
adunque a Francesco l 'arte dell 'orefice e non potendo attendere alla scultura, che
quale pose con alcuni amici suoi all 'orefice, se n 'andò ad Urbino,
di quel loro fratello che stava all 'orefice; pure, giunto Federigo, ripararono a
la lavorava, vi capitò il Francia, orefice e pittore eccellentissimo, per volerla vedere,