della cappella che e 'fe 'nel Palazzo di Siena alla Signoria fu comune ad ognun
. Ritornatosi poi a Fiorenza, bisognò nel palazzo della Signoria rimettere alcune colonne nel cortile,
la cura; e dubitando che 'l palazzo per lo peso non ruinasse, nessun la
Santa Maria del Popolo, la libreria di palazzo, lo spedale di Santo Spirito in Sassia
su il Tevere, e la cappella in palazzo detta di Sisto, con tutte quelle chiese
che fu collocata a mez[z]a scala del loro palazzo; per la quale Pesello acquistò gran fama
'servigi di quello; et il mirabile palazzo d 'Urbino, fattone prima il modello
molte persone segnalate. Fece ancora nel palazzo della Signoria, nella sala dove è il
Iiii, avendo fatto fabbricare la cappella in palazzo di Roma e volendola dipignere, ordinò ch
sua cappella in S. Marco. In palazzo della Signoria di Fiorenza lavorò alla porta della
porta doppia di marmo della Udienza loro nel palazzo, e la allogarono a Benedetto; dove
che Filippo Strozzi Vecchio, volendo fare il palazzo suo, ne prese parere con Benedetto,
'uno e dell 'altro, nel palazzo di San Sebastiano in Mantova dipinse il triomfo
acconci et una capanna bizzarrissima. Fece in palazzo della Signoria la tavola della sala dove stavano
gli altri, acciò che nella cappella di palazzo, nella quale tanti rari e begli ingegni
da papa Alessandro Vi, gli dipinse in palazzo tutte le stanze dove detto Papa abitò e
il quale molte cose lavorò a Roma in palazzo del Papa per que 'maestri, et
. Aveva fatto messer Giovanni dipignere il suo palazzo a diversi maestri e ferraresi e di Bologna
del quale si vede ancora la sala del Palazzo del Podestà condotta con una fierezza grandissima;
. Lavorò una volta in torre Borgia nel palazzo del Papa con alcuni tondi storie di Cristo
, che avendo il Senato fatto fabricare il palazzo detto il Fondaco de 'Todeschi al Ponte
molto scomode. Onde Bramante diede principio al palazzo ch 'a San Biagio sul Tevere si
suo disegno. Fece fare in Borgo il palazzo che fu di Raffaello da Urbino
un disegno grandissimo per restaurare e dirizzare il palazzo del Papa. E tanto gli era cresciuto
Carità, il quale sopra la porta del palazzo loro stette gran tempo. Prese a fare
fare una volta alla sala grande di detto palazzo che noi chiamiamo a botte, e non
di Calavria fece il modello d 'un palazzo, che con commissione del magnifico Lorenzo doveva
lioni, di componimento rustico fece fabricare un palazzo da Giuliano, col quale per la gita
gita di Napoli aveva stretta dimestichezza. Questo palazzo doveva fare la cantonata finita e voltare verso
la Porta a Pinti in Camerata, un palazzo, et ancora a 'privati cittadini molte
che gli facesse il modello d 'un palazzo per lui, fu per il mezzo poi
finì, né ancora si poté finire il palazzo. Ritornò a Fiorenza, dove trovò
Ostia, gli fece fare il modello del palazzo di San Pietro in Vincola; e poco
questo volle edificare a Savona sua patria un palazzo, pur col disegno e con la presenzia
modello che Giuliano aveva fatto d 'un palazzo per lui fece fare un dono al re
in Avignone. Ebbero intanto nuove che il palazzo di Savona era già presso alla fine;
con l 'armi del Papa cavato di palazzo Piero Soderini e rimessa nello antico stato e
. In questo tempo diede principio ancora al palazzo d 'Antonio di Monte, cardinale di
di cavalli, per farlo nella sala di Palazzo, e Michele Agnolo un altro
, trovò che gran parte delle camere di palazzo erano state dipinte e tuttavia si dipignevano da
bellissimo. Dappoi continuando le camere di palazzo, fece una storia del miracolo del Sacramento
lasciare memoria di sé, fece murare un palazzo a Roma in Borgo Nuovo, che Bramante
San Leone Iiii si fa alla loggia di palazzo, e con la benedizione lo estingue interamente
che di grottesche e varî pavimenti egli tal palazzo abbellì assai, diede ancora disegno alle scale
di pittura et architettura che si facevano in palazzo. Dicesi ch 'era tanta la
Borgo a più case, e particularmente al palazzo di messer Giovanni Batista da l 'Aquila
, allora ricchissimo mercante sanese, dipignere nel palazzo suo la prima loggia, egli non poteva
Bramante d 'Urbino di far fare in palazzo molte finestre di vetro; per che nel
fatto fare allora due fenestre di trevertino nel palazzo del Papa, le quali erano nella sala
le altre, una memoria di un bel palazzo. Per la qual cosa Benedetto da Maiano