memoria; e ragionavasi per tutto di fargli fare qualche opera notabile e grande, donde il
, et il padrone che la fe 'fare ritratto di naturale ginoc[c]hioni: opera veramente bella
'un putto, bella quanto si può fare, con certi capelli a uso di velli
, se già non l 'avesse voluta fare per una Germania. Insomma e 'si
occhiata tutte le sorti delle vedute che può fare in più gesti un uomo, cosa che
uomo, cosa che la scultura non può fare se non mutando il sito e la veduta
uno artefice bene spesso non li può tutti fare perfettamente: perché molti sono che hanno disegnato
si son visti nella pittura, seguitandolo in fare opere lodevoli e degne di memoria: perché
ha insegnato come e 'si abbino a fare; di che gli debbono eternamente tutti i
pensoso da sé solo poteva andarsene fantasticando e fare suoi castelli in aria. Onde aveva cagione
poi di mano in mano si seguitassi di fare cose spiritose e d 'ingegnosa invenzione:
di Cosimo, che fu con lui a fare questa opera, et Andrea del Sarto,
spedalingo de li Innocenti, e volendo far fare una tavola che andava all 'entrata di
sono veramente assai cose buone. Prese a fare per una cappella una tavola ne la chiesa
lasciato dormire quando tu hai sonno, il fare testamento, il veder piagnere i parenti e
di Lombardia, e guadagnati in Roma a fare alcune cose, certi danari, i quali
di S. Lorenzo in Damaso, fatto fare da Raffaello Riario cardinale di S. Giorgio
condurre tutta l 'acqua di Belvedere e fare una bellissima fontana. Di questo disegno finì
Niccola Pisani. Entrò Bramante in capriccio di fare in Belvedere, in un fregio nella facciata
Ii Pont. Massimo, et aveva fatto fare una testa in profilo di Iulio Cesare,
il Papa si rise, e gli fece fare le lettere d 'un braccio che ci
si vede in uno suo disegno. Fece fare in Borgo il palazzo che fu di
, cosa molto bella et invenzion nuova del fare le cose gettate. Fece ancora il disegno
per diminuillo, perché Bramante aveva concetto di fare mag[g]ior cosa. Dicesi che egli aveva tanta
limosine, la Signoria che allora governava deliberò fare un tempio in onor suo. Per che
la quale per maggiormente onorarla, gli fece fare uno tabernacolo di legno per chiuderla con due
in cerusìa, e Gerozzo che la faceva fare e la moglie, interi, nelle facce
era stato morso più volte che non sapeva fare gli ignudi. Volse egli dunque mettersi a
Bartolomeo deliberò di trovare una invenzione di non fare alle tavole ornamenti: et a questo San
ornamenti: et a questo San Bastiano fece fare la tavola in mezzo tondo, e vi
. Vennegli capriccio, per mostrare che sapeva fare le figure grandi, sendogli stato detto che
visto l 'opere sue, li fece fare una tavola, dentrovi Cristo Salvatore, alludendo
panni et arme et altre simil cose fece fare un modello di legno grande quanto il vivo
. Ma da Gerozzo Dini, che faceva fare nell 'Ossa il Giudicio che Baccio aveva
palazzo loro stette gran tempo. Prese a fare nella Compagnia di S. Zanobi, allato
e perché conosceva che elle non si potevon fare uscir del piano senza ombre - le quali
gli porse occasione in questa opera di ciò fare, si mise a far perciò fatiche straordinarie
non agiugneva a quel che non si poteva fare; e ne conseguì fra gli artefici di
, intravenendo discordia fra quegli che la facevano fare e Mariotto. Ma Pietro Perugino, allora
loro l 'ordine usitato: cosa da fare stare sopra di sé bene spesso i iudizii
di Raffaello esser cosa rara, gli fecion fare uno ornamento tutto intagliato, con colonne tonde
assai paramenti da chiese, si diede a fare disegni di chiaro scuro e fregiature di santi
, diventano goffi, e quanto meglio credono fare, peggio fanno, e credendo andare inanzi
dalla povertà, e per conseguente necessitati a fare ogni cosa meccanica, non possono esercitare l
- il che pochi in quel tempo sapevano fare -, vi mandò Giuliano, come d
questo chiostro rimase imperfetto, per non potere fare allora quei monaci tanta spesa. Intanto venuto
e Pistoia, e n 'aveva fatto fare più modelli al Francione et ad altri,
Francione et ad altri, esso Lorenzo fece fare di quello che aveva in animo di fare
fare di quello che aveva in animo di fare un modello a Giuliano; il quale lo
gli dette poi sempre provisione. Volendo poi fare una volta alla sala grande di detto palazzo