quasi spenta, non essendone, ch 'io sappia, altri che un frate degli Angeli
che con violenza sono fatti morire; onde io non mi maraviglio se molti valenti uomini si
sorte, l 'anno 1450, che io credo ch 'ella sia la miglior opera
Proemio Quando io presi primieramente a descrivere queste Vite, non
pitture o sculture o fabriche: ché questo io l 'arei potuto fare con una semplice
quella -: per la qual cosa avendo io preso a scriver la istoria de 'nobilissimi
et appresso per onorarle, ho tenuto quanto io poteva, ad imitazione di così valenti uomini
. E perché nel principio di queste Vite io parlai de la nobiltà et antichità di esse
- lasciando da parte molte cose di che io mi sarei potuto servire, di Plinio e
Plinio e d 'altri autori, se io non avessi voluto, contra la credenza forse
intenzione mia, e mostrare a che fine io abbia diviso questo corpo delle Vite in tre
o da la parte maggiore di quelle, io nientedimanco, per avere nelle Vite de '
oggimai più augumento. Queste cose considerando io meco medesimo attentamente, giudico ch 'e
peggio, né 'tempi, ancora che io in ciò séguiti i migliori autori -,
e ne nacque una nuova, la quale io volentieri chiamo maniera di Giotto,
conto. Né voglio che alcuno creda che io sia sì grosso né di sì poco giudizio
sì grosso né di sì poco giudizio che io non conosca che le cose di Giotto
straordinaria né anche mediocre: né è che io non abbia ciò veduto quando io gli ho
è che io non abbia ciò veduto quando io gli ho laudati. Ma chi considererà la
, le terrà non belle come ho detto io, ma miracolose, et arà piacere infinito
ma laudati con quello amore e sicurtà che io ho fatto. E penso che non sarà
cérco altro che far loro, in quanto io ho potuto, utile e diletto.
lor tempi, Donato, se io me lo voglia metter fra i terzi,
e con le cose moderne e, come io dissi, con le antiche medesimamente.
anco a olio, essendo vecchissimo, ma io né in Ferrara né in altro luogo ho
non è nell 'arte quello che sono io, e dura nel lavorare molto più fatica
quando con la pialla le lavorano. Né io di ciò mi maraviglio punto, essendo che
dipinte in piano, delle quali vidi già io alcuni pezzi in casa sua che mi fanno
Morì Andrea l 'anno 1528; et io, essendo ancor fanciullo, parlando con esso
altri di quella famiglia. Onde, se io mi sono disteso in questa materia forse più
ha messo in corpo tanto formaggio, che io ho paura, essendo già tutto cacio,
invidia. Fu dunque Lorenzo figliuolo di Bartoluc[c]io Ghiberti, e dai suoi primi anni imparò
se stesso dice in prima persona: " Io feci ", " io dissi ",
persona: " Io feci ", " io dissi ", " io faceva e diceva
", " io dissi ", " io faceva e diceva ". Finalmente pervenuto
memoria di tanti uomini. E se quando io aveva stretta amicizia e pratica con Vettorio io
io aveva stretta amicizia e pratica con Vettorio io avessi quello conosciuto che ora conosco, mi
miniatore fiorentino, discepolo di Gherardo; ma io tengo per fermo, rispetto all 'essere
, e tu provedi; ché ora che io ho cominciato a conoscere il modo di quest
gli scarpegli e 'l mazzuolo con che io fo le figure ". Crebbe col
Vita sua dopo l 'anno 1550 che io scrissi queste Vite la prima volta, dicendo
questo dì primo d 'aprile, come io Lodovico di Lionardo di Buonarota acconcio Michelagnolo
dua d 'oro in oro. Ebbi io Lodovico di Lionardo, suo padre lui,
, 12 ". Queste partite ho copiate io dal proprio libro per mostrare che tutto quel
grandissimo pregio e fama, deliberò, come io dissi, di fare una scuola; e
l 'opera piaceva, disse: " Io gli darò quei 70 "; et egli
conosco, - disse il palafrenieri - ma io son qui per far quel che m '
che l 'artifizio, disse: " Io ho quel medesimo obligo a papa Giulio che
disse: " Mettivi una spada, ché io non so lettere ". Lasciò il Papa
mostrarla al Papa; che, secondo che io intesi da lui per chiarir questo dubbio,