in Siena. Trovandosi finalmente Agnolo nella città d 'Ascesi - dove nella chiesa di
San Donato, vescovo e protettore di quella città; la quale opera non fu se non
di San Donato vescovo e protettor di quella città, et in una cassa di mischio di
fama appresso gli Operai anzi appresso tutta la città, gli furono date a far due altre
Tornato da Vinezia a Firenze Andrea, la città, temendo della venuta dell 'imperadore,
del Beato Atto, stato vescovo di quella città, il quale era stato in quel luogo
anco di mano d 'Andrea nella detta città di Pistoia nel tempio principale una sepoltura di
fece Andrea molte torri intorno alle mura della città; e non pure diede principio magnifico alla
degl 'antiporti a tutte le porte della città, e le porte minori per commodità de
, gli furono dati uffizî e magistrati nella città; e l 'opere sue furono in
. Fece ancora altre opere in quella città et in Napoli, delle quali non accade
. Dopo, divolgatasi questa cosa per la città, fu cagione che per un pezzo né
dipintore, volle che si fermassi in quella città e gli dipignesse in Vescovado la capella dove
nell 'opere che aveva fatte nella medesima città Cimabue. La qual cosa,
Buonamico, per messer Aldobrandino vescovo di quella città, molte cose nel Vescovado, e particolarmente
Francesco nondimeno et in Santa Margherita della medesima città sono ancora alcune pitture di mano di Buonamico
Santo Ercolano, vescovo e protettore di quella città; onde convenuti del prezzo, fu fatto
ch 'eglino con molta solecitudine riempiono le città d 'onorate fabriche e [d ']utili
'Frati di S. Agostino di detta città il capitolo, dove nella volta si veggiono
a tempera che fu molto lodata in quella città; e a Massa lavorando in compagnia d
vescovo degli Ubertini, allora signore di quella città, dove lavorò nella chiesa di S.
. Ma la migliore opera che in quella città facesse fu nella detta chiesa d 'Araceli
quel tempo, anzi tiranno, di quella città. Affermano similmente alcuni che Piero fece alcune
storie fece due tavole a tempera nella medesima città, aiutato da Lippo Memmi suo fratello,
1345 con grandissimo dolore di tutta la sua città e di Lippo suo fratello, il quale
'Ognisanti, deliberarono quei che allora la città reggevano non voler che più quegli d '
pigliando due pile del ponte per accrescer alla città terreno verso la piazza de 'Mozzi e
S. Giovanni Evangelista, e per la città altre cose fatte da Taddeo, che si
se ne tornò a Fiorenza, dove nella città e fuori fecero tavole e pitture assaissime e
glorificato facesse lume, come apparisce in una città et in alcuni scogli di monti; ma
oltre alle pitture, molte fabriche nella sua città commodissime, et oltr 'a quello che
Fece nella chiesa de 'Servi della medesima città, pur con Bernardo, a fresco la
fecero condurre a lavorare nel Camposanto di quella città un pezzo d 'una facciata, secondo
quali disegni, fatti dai migliori maestri della città, essendo approvato universalmente e accettato quello dell
di lavoro, utilissima fabrica a tutta la città, là dove per lo gran vento la
quali ancora sono nella chiesa catedrale di quella città. Poco poi, avendo gl 'uomini
capella nel vecchio S. Spirito di detta città, che poi nell 'incendio di quel
in mano il Palagio de 'Priori della città e come disleale e traditore della patria glielo
nel monasterio di S. Chiara della medesima città, a mezzo la chiesa, dipinse una
'tempi, molto graziosi. Nella medesima città d 'Ascesi fece sopra la porta della
d 'Ascesi fece sopra la porta della città che va al Duomo, cioè in un
poi, essendo in qualche credito in quella città per carestia d 'altri pittori, dipinse
terra nel far fortificare il duca Cosimo quella città, quando in quel luogo apunto fu trovato
a detta Santa Giustina entrava il fiume nella città - una testa d 'Appio Cieco et
Agnolo, del quale si veggiono in detta città per le chiese molte tavole di sua mano
fece in San Francesco a Urbino e a Città di Castello molte bell 'opere, e
in atto non moverebbe maggiore affetto. Nella città di Cortona ancora dipinse, oltre a molte
altre cose sparse in più luoghi di quella città, la maggior parte delle volte e delle
stati signori di Pietramala, avevano in quella città fatto finire il convento e il corpo della
piè della croce. Nella Pieve della medesima città lavorò alla capella de 'Paganelli molte storie