Pittore a Rimini, dove a Pandolfo Malatesti dipinse una Tavola. Tornossene poi dopo la peste
Infinite altre, per così dire, ne dipinse questo divoto artefice nella medesima città di Bologna
aggiugne la Beata Caterina da Bologna, che dipinse, alcune devote immagini, a quali tutti
Masolino, quella sempre procurò di seguitare. Dipinse molto in Arezzo sua patria, e particolarmente
ribalderie, fatta perciò demolire dal Santo, dipinse una Vergine, che tiene sotto il suo
'avolo ebbe nome Spinello, e che dipinse la Sagrestia di San Miniato al Monte presso
di Masolino, e poi di Masaccio. Dipinse egli per la Cappella della Santissima Nonziata di
dopo di aver condotta quest 'opera, dipinse il buono artefice tutta la facciata del Capitolo
quel fatto. Sotto a questa grande opera dipinse, in un lungo fregio, diciassette teste
si domandavano le opere. Non mai altro dipinse, che immagini sacre, né senz '
'Altare. Per lo stesso Bartolommeo Lenzi dipinse una tavola, alla quale fu dato luogo
, per entro la Cappella degli Spini, dipinse a fresco istorie della Vita di san Giovangualberto
quella città. Nella Chiesa di San Bernardino dipinse una Immagine di Maria Vergine, che mostra
per quelle città: dall 'altro lato dipinse San Niccolò e San Michele Arcangiolo: e
Luca d 'Andrea da San Colombano, dipinse l 'anno 1453. una Vergine con
fu della nobilissima famiglia degli Strozzi, e dipinse in quei tempi con non ordinaria lode tavole
, che il Moisè, ch 'ei dipinse in quel suo tabernacolo, e il dovere
edificj d 'altri colori a capriccio. Dipinse nel Carmine nella Cappella de 'Pugliesi un
a ritrarre gli uccelli, de 'quali dipinse moltissimi, fu poi cognominato degli Uccelli,
Monastero degli Angeli, dove sotto gli archi dipinse istorie della Vita di San Benedetto. Visse
suo genio all 'opere di prospettiva, dipinse a figure cube o dadi, quando fu
nel suo Libro delle Bellezze di Firenze. Dipinse a fresco nella Badia un S. Ivo
Urbano Viii. a 'Frati Domenicani; dipinse Masaccio, secondo quello che ne lasciò scritto
. Fra le tavole, che Masaccio dipinse in Roma, una fu in Santa Maria
rimpetto alla già nominata de 'Brancacci, dipinse a fresco una figura di un San Paolo
alla morte di Tommaso restò non finita. Dipinse anche la storia del San Pietro, che
che fu cosa di maraviglia. Fra questi dipinse al naturale, in mantello e in cappuccio
arte da Taddeo di Bartolo suo zio, dipinse in detta città molte cose a fresco,
stesso Vasari, che egli molto studiò. Dipinse in Firenze la tavola e Cappella maggiore in
Marco. Per la Chiesa di San Friano dipinse il Transito di San Girolamo, che fu
Palazzo de 'Medici in via Larga, dipinse tutta la Cappella con istorie de 'Magi
furono diversi Templi de 'falsi Dei, dipinse Benozzo per entro la Cappella de 'Cesarini
e studioso, principalmente negli scorti: e dipinse ad istanza del Cardinale Riario nipote di Sisto
casamenti e nello scorto delle figure allonsù. Dipinse anche costui per lo stesso Pontefice la Libreria
rendè punto differente da quel di prima. Dipinse ancora Andrea nel tramezzo della Chiesa di Santa
, poi chiamati de 'Pandolfini, dipinse alcuni celebratissimi uomini, parte de 'quali
intorno al 1425. Questo pittore dipinse in Firenze il tabernacolo sul canto, che
un colmo di nostra Donna, che lo dipinse Zanobi Strozzi, che fu stimato fiorini 15
circa gli anni di nostra salute 1440. dipinse alla Porta Nuova di quella città di Siena
: siccome ancora un 'altra, che dipinse l 'anno 1445. per la Cappella
il medesimo Vasari dice, che Fra Filippo dipinse la Cappella maggiore della Pieve di Prato l
ed altre mandate a Papa Eugenio Iv. Dipinse nel Palazzo della Repubblica, e per infiniti
Fiesole, fioriva nel 1425. Dipinse per Papa Martino V. in San Giovanni
Palma giovane. Nella Sala del Maggior Consiglio dipinse, a concorrenza del Vivarino e d '
uso de 'patrizj di quella città. Dipinse ancora una tavola de 'Santi Paolo e
si dirà appresso. In S. Ambrogio dipinse tutta la Cappella del Miracolo, con ritratto
e similmente di Ugo di Anversa, che dipinse la tavola, che fino a 'nostri
'agguagliò, ma molto lo superò. Dipinse insieme con lui assai cose, delle quali
fresco, alta dieci braccia, che esso dipinse nella facciata della Chiesa di San Miniato fra
Croce, sotto la Nunziata di Donato, dipinse una predella, con [p. 121] figure