d 'allora veduta maniera, che le pitture usate fino a quel dì parvero ch '
parvero ch 'ogni altra cosa fossero che pitture. Laonde non deve a chi che sia
infelice, quanto dimostrano oggi le poche lor pitture che son rimaste, credendosi che né più
. Io ò fin qui parlato delle pitture di questo Tempio, al quale ò io
perché al comparir che fecero poi le pitture del famosissimo Giotto, restarono le sue,
che Giotto facesse quell 'infinito numero di pitture prima della Navicella in molto tenera età.
gloria di Restauratore dell 'Arte. Altre pitture fece in questa Chiesa, e nel Convento
sopra l 'organo, ed altre molte pitture fece, che oggi non più si veggono
e per un suo Palazzo fece molte belle pitture, e una tavola per la Chiesa de
fece nella Chiesa di S. Francesco moltissime pitture a fresco, le quali a cagione della
. Oltre alle notate di sopra molte altre pitture fece Giotto dopo il 1334. nella Città
'un Uomo così celebre, conciossiaché le pitture da lui fatte in Pisa, e in
era quivi venuto a fare le sue famose pitture. Quanto alla seconda, erano tutti e
volte si trovò a disfare le sue nobili Pitture, fin che tornassero senza quel che offendeva
che nello stesso tempo lavorasse Giotto le sue Pitture in Roma chiamatovi dal medesimo Pontefice Benedetto Viiii
si portò ad Assisi a dar compimento alle Pitture della Chiesa di S. Francesco, tralasciate
mi fo a credere, che le stesse Pitture non abbian data grande occasione a coloro,
. Protogene antico pittore 3. Pitture de 'Greci in S. Maria Novella
60. Q Qualità delle Pitture, Sculture e Architettura ne 'secoli barbari
sua mano disegni di minio, e di pitture, il che ci fa credere, che
, che ancor oggi si vedono con altre Pitture a fresco di valentuomini di quei tempi molto
operare da se, e fra le prime pitture ch 'e 'fece in Roma furono
storie del Vecchio Testamento, e fece altre pitture in quel Convento. Nella Chiesa di S
e fattevi diverse Cappelle, si persero quelle Pitture, e solo rimase di mano di Pietro
si sforzò al possibile di dare alle sue pitture gran rilievo, e in tutto [p.
al proposito nostro, che sono le sue pitture, dico, che operò egli molto di
osservazione, che ho fatta sopra le sue pitture) un 'opera di sua mano,
credere al Vasari, egli afferma che le Pitture di Buffalmacco in quel Munistero fossero delle prime
Saggio. Collo stesso Buffalmacco ebbe mano nelle Pitture della Villa di Camerata di Niccolò Cornacchini,
anno per gli antichi Scritti dell 'infinite Pitture state fatte in quei tempi, che in
indubitati segni; la dove per avanti pochissime Pitture si vedevano, cioè qualche divota Imagine fatta
col parere di ottimi pittori pratichissimi pure delle pitture della Città di Bologna, non dubito di
di san Francesco. Dell 'ultime sue pitture fu una tavola per Monte Oliveto di Chiusuri
Lorenzo Lorenzetti. Costui aiutò ad Ambrogio nelle pitture dello Spedale di Siena, il che si
santa Giustina, e in san Matteo alcune pitture, che poi colle medesime Chiese perirono nell
al moderno, e sopra modo abbellita con pitture nella volta di Bernardino Poccetti; e con
era stata lasciata in piedi a cagione delle pitture, che v 'erano de 'Greci
Patria Fiorenza. In essa dunque fece alcune pitture a fresco nel chiostro di Santo Spirito,
che di mano di quest 'artefice fossero pitture a fresco nell 'antico chiostro de '
del Bumaldo, dice ancora che fossero sue pitture nell 'antichissima Chiesa di Santa Maria di
costui di maniera Giottesca, e furono sue pitture in Ascesi la Tribuna della Cappella maggiore,
, o levate, per dar luogo a pitture moderne, o rovinate insieme con gli edificj
statene poi levate per dar luogo alle moderne pitture, e nella Terra d 'Empoli colorì
talmente abbronzò, percosse, e guastò quelle pitture, che elle rimasero in istato di non
tenendo, siccome anche aveva fatto sempre nelle pitture, la maniera di Giotto. In questa
marmi scriveva Andreas pictor faciebat, e nelle pitture Andrea sculptor faciebat. Molte furon l '
e del continuo il fanno vedere, le pitture che di quei tempi tanto in essa Città
ad operare in essa Città, vedendo le pitture di costui a fresco, affermò essere le
. A lui dunque il Vasari attribuisce le pitture della maggior Cappella de 'Frati Eremitani di
quali solevano chiamare queste ingegnose, benché cattive pitture, erudite goffezze, quanto atte a guastare