E così tirando innanzi in Arez[z]o la detta tavola e facciata di San Rocco con l '
io innanzi a ogni altra cosa facessi la tavola dell 'altar maggiore, mostrai loro con
disegno, che piacque loro, cominciai la tavola, e in due mesi l 'ebbi
di questo mondo. Finita dunque la detta tavola, mi allogorono subitamente il resto del tramezzo
, tornato in Arezzo, finì 'la tavola di San Rocco, facendovi la Nostra Donna
fresco, le quali, insieme con la tavola, sono come sono. Mandandomi poi a
San Savino, mi diede a fare una tavola grande a olio nella chiesa di Santo Agostino
, tornato che fui in Toscana, nella tavola che io feci al Monte San Savino,
'Padri romiti, feci nell 'altra tavola del tramezzo la Natività di Gesù Cristo,
, fu dono di Dio. Finita quella tavola, si risolverono i Padri che io facessi
anno a venire io tornassi a fare la tavola dell 'altar grande. Intanto il
Congregazione di Monte Uliveto, avendo veduta la tavola del Monte S. Savino e l '
in quest 'ultima finsi San Gregorio a tavola in un convento e servito da monaci Bianchi
miei. E fra coloro che servono a tavola [i] poveri, ritrassi alcuni frati miei domestici
e fresco di Camaldoli per fare la detta tavola dell 'altar maggiore. Nella quale feci
chiesa di Santo Apostolo di Firenze, una tavola. Per che, finita quella di Camaldoli
ne venni a Fiorenza e feci la detta tavola. E perché aveva a dare saggio di
, l 'anno 1540, cominciai la tavola di messer Bindo, per farvi una storia
'albero del peccato originale nel mezzo della tavola, alle radici di esso, come primi
cielo poi, cioè nel più alto della tavola, sono due putti che tengono in mano
diede messer Bindo per le fatiche di questa tavola trecento scudi d 'oro; et inoltre
quasi di minio, la pittura di detta tavola, che io sarò sempre alla sua memoria
Nel medesimo tempo ch 'io feci questa tavola, che fu posta, come ho detto
feci, sì come volle, in una tavola alta otto braccia e larga quattro, una
Mei lucchese, suo compare, in una tavola il medesimo concetto di quella di messer Bindo
Agostino e San Guido romito; la quale tavola fu messa nel Duomo di Pisa, dove
fanno componimento e vaga la storia di quella tavola. Di nuovo tornato a Roma l
da Girone, mercante fiorentino, in una tavola a olio, Cristo deposto di croce;
Roma alla sua cappella. Per la quale tavola poter fare con mio commodo, insieme alcun
all 'altar maggiore di quella chiesa una tavola alta 8 braccia, dentrovi la Nostra Donna
in una cappella fuor della chiesa, in tavola, un Cristo crucifisso, con ricco e
. Al duca di Gravina dipinsi in una tavola, che egli condusse al suo Stato,
segretario del viceré, feci un 'altra tavola con cinque figure intorno a un Crucifisso,
monache del famoso monasterio delle Murate, in tavola a olio, un Cenacolo per lo loro
. E dopo feci in un 'altra tavola la Nostra Donna che ha Cristo fanciullo in
, e due altri Santi; la qual tavola mi fece fare messer Tomaso Cambi per una
Bastiano della Seta Operaio, un 'altra tavola che aveva cominciata; e dopo a Simon
a fare, per questa comodità, la tavola e altar maggiore di detta chiesa, che
dalla città circa 3 miglia. Nella qual tavola feci i Magi che adorano Cristo, con
vaghezza e distinzione. È messa la detta tavola in mezzo da due gran quadri, nei
Arimini, all 'altar maggiore, una tavola grande a olio, con un S.
altro luogo s 'è detto, una tavola nella nuova chiesa della Badia di Classi,
re Asuero, e il tutto in una tavola a olio, lunga quindici braccia, ma
'altri lo scalco condurre le vivande in tavola, accompagnato da buon numero di paggi vestiti
altri scudieri e serventi. Nelle teste della tavola, che è aovata, sono signori et
San Francesco di detta terra, in una tavola, la Nostra Donna, Santa Anna,
di quella nobile famiglia, si facesse una tavola con la Nostra Donna et alcuni Santi,
, mi ricercarono che io facessi la detta tavola. Et avutone licenza dal signor duca Cosimo
acciò in ciascuna fusse fatta non una piccola tavola, ma alcuna storia o pittura grande che
quell 'opera, destinata a far una tavola piccola e con poche figure, potea trarre