sono. Mar. Dirò quello che io ne sento. L 'apparizioni di Dio
queste visibili creature. Il che stante, io giudico che, non essendo la prima persona
. Gua. Altrettanto mi persuado ancor io che sia. Ma rimettiamoci in quel sentiero
Guazzo, dite alcune cose, le quali io non so come dal Figino vi saranno fatte
dal Figino vi saranno fatte buone. Percioché io non credo che egli troppo bene intenda,
far con quelli imitazione di qualche cosa. Io so che nasce questione tra gli investigatori delle
tenzoni poco, anzi nulla rilievano), io dico essere cosa manifestissima che l 'inventore
tutto, non fece memoria (per quanto io stimo) né di Penelope, né di
ultimamente abbiam detto. Da questa considerazione credo io che Platone nel primo e nel X delle
, Figino, rispondetemi a quello che ora io v 'addomando. Quale sarà, per
canzone del Comanino affermi. E quello che io conchiudo della pittura, conchiudo ancora della poesia
, et abbiamo assai bastantemente (per quanto io mi creda) provato che 'l fine
che quella. Per scioglimento del qual quesito io direi che altrimenti aviene dell 'imitazione che
che la fantastica sia. Della qual verità io non credo che niuno di voi due dubiti
di capriccio e di bizzaria. Questa diversità io vo giudicando che abbia origine da questo:
naturale. E da questa maggiore difficoltà credo io che nasca nel riguardatore la maggioranza del compiacimento
? Gua. Il poeta, stimo io, come quelli che fabbrica la materia e
altro non è. Ora tempo è che io mi tolga fuori de 'piedi quello intoppo
Martinengo, m 'attraversaste davanti, quando io dissi l 'imitazion poetica dilettar più che
che non fanno le imagini della pittura, io voglio che lo conosciamo in questa maniera.
simolacro della pittura. Con la qual risposta io giudico, o Martinengo, che sia disciolto
detto avete. E certo che, se io non fossi tanto infievolito dal male, darebbemi
propria della profession mia. L 'altra io la rinunzio a voi, Martinengo. Di
sapete voi stesso, e quanto so ancor io, che più fiate l 'ho sentito
Non rifiuto adunque l 'impresa, quantunque io la conosca malagevole alle mie forze.
addormentati. Sarebbe stato meglio per me che io mi fossi rimaso cheto. Tuttavia mi compiaccio
'arciero come a voi piace, che io m 'apparecchio di riceverne e di sostenerne
ad entrare nella battaglia. Mar. Io v 'ubidisco. Tutta l 'altezza
è arte imitante. Questa consequenza non credo io che voi stesso crediate che vaglia più di
ceppi, dolevami forte; et ora che io con la palma della mano l 'ho
diletto per immediato suo fine. E che io l 'abbia come tale considerata nel mio
de 'giuochi. Né con tutto questo io voglio negare che ancor l 'utile non
imitazione a vostro capriccio. Lasciate che ancor io ne faccia considerazione a mio modo, e
principale il diletto, questo è quello che io liberamente vi niego, et in che io
io liberamente vi niego, et in che io sono affatto da voi discordante. Che la
et il diletto che da lei viene, io non credo che debba cadere in quistione tra
vi dee esse[re] fuggito della memoria, che io dissi in questo proposito che, quando il
, priegovi. Gli idoli de 'quali io sono per farvi motto, benché sieno invenzion
me pare che ben non convenga. Ma io so dove ricovererete per salvamento. Direte quello
. Ma sentite quello che da questa concessione io son per trarre. Questi idoli de '
, se vi scoprirò di quali imagini filosofiche io ragioni. Primieramente io non voglio che vi
di quali imagini filosofiche io ragioni. Primieramente io non voglio che vi cada per alcun patto
per alcun patto nell 'animo, che io, favellandovi degli idoli de 'filosofi,
proprio lor fine. Una sola delle quali io voglio che ci sia scorta alla cognizione della
cristiana religione e pietà. Gua. Io non avrei mai creduto che non fosse lecito
Platone sarà dalla sua republica discacciato. Né io posso risolvermi di lodar l 'Ariosto dell
luogo; e di queste ho parlato ancor io, e non d 'altre. Germano
loro peccati. Gua. Martinengo, io vi giuro che ancor io, nel sentire
. Martinengo, io vi giuro che ancor io, nel sentire la descrizzione, da voi
cominciate a goder di quell 'utile che io vo tuttavia persuadendovi essere il fine della pittura