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Il Figino. Overo del fine della pittura. Dialogo del Rever. Padre D. Gregorio Comanini Canonico Regolare Lateranense. Ove, quistionandosi se 'l fine della pittura sia l'utile overo il diletto, si tratta dell'uso di quella nel Cristianesimo e si mostra qual sia imitator più perfetto e che più si diletti, il pittore overo il poeta.

Comanini Gregorio 50 risultati

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  • Trattati d'arte del '500
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sono. Mar. Dirò quello che io ne sento. L 'apparizioni di Dio

queste visibili creature. Il che stante, io giudico che, non essendo la prima persona

. Gua. Altrettanto mi persuado ancor io che sia. Ma rimettiamoci in quel sentiero

Guazzo, dite alcune cose, le quali io non so come dal Figino vi saranno fatte

dal Figino vi saranno fatte buone. Percioché io non credo che egli troppo bene intenda,

far con quelli imitazione di qualche cosa. Io so che nasce questione tra gli investigatori delle

tenzoni poco, anzi nulla rilievano), io dico essere cosa manifestissima che l 'inventore

tutto, non fece memoria (per quanto io stimo) né di Penelope, né di

ultimamente abbiam detto. Da questa considerazione credo io che Platone nel primo e nel X delle

, Figino, rispondetemi a quello che ora io v 'addomando. Quale sarà, per

canzone del Comanino affermi. E quello che io conchiudo della pittura, conchiudo ancora della poesia

, et abbiamo assai bastantemente (per quanto io mi creda) provato che 'l fine

che quella. Per scioglimento del qual quesito io direi che altrimenti aviene dell 'imitazione che

che la fantastica sia. Della qual verità io non credo che niuno di voi due dubiti

di capriccio e di bizzaria. Questa diversità io vo giudicando che abbia origine da questo:

naturale. E da questa maggiore difficoltà credo io che nasca nel riguardatore la maggioranza del compiacimento

? Gua. Il poeta, stimo io, come quelli che fabbrica la materia e

altro non è. Ora tempo è che io mi tolga fuori de 'piedi quello intoppo

Martinengo, m 'attraversaste davanti, quando io dissi l 'imitazion poetica dilettar più che

che non fanno le imagini della pittura, io voglio che lo conosciamo in questa maniera.

simolacro della pittura. Con la qual risposta io giudico, o Martinengo, che sia disciolto

detto avete. E certo che, se io non fossi tanto infievolito dal male, darebbemi

propria della profession mia. L 'altra io la rinunzio a voi, Martinengo. Di

sapete voi stesso, e quanto so ancor io, che più fiate l 'ho sentito

Non rifiuto adunque l 'impresa, quantunque io la conosca malagevole alle mie forze.

addormentati. Sarebbe stato meglio per me che io mi fossi rimaso cheto. Tuttavia mi compiaccio

'arciero come a voi piace, che io m 'apparecchio di riceverne e di sostenerne

ad entrare nella battaglia. Mar. Io v 'ubidisco. Tutta l 'altezza

è arte imitante. Questa consequenza non credo io che voi stesso crediate che vaglia più di

ceppi, dolevami forte; et ora che io con la palma della mano l 'ho

diletto per immediato suo fine. E che io l 'abbia come tale considerata nel mio

de 'giuochi. Né con tutto questo io voglio negare che ancor l 'utile non

imitazione a vostro capriccio. Lasciate che ancor io ne faccia considerazione a mio modo, e

principale il diletto, questo è quello che io liberamente vi niego, et in che io

io liberamente vi niego, et in che io sono affatto da voi discordante. Che la

et il diletto che da lei viene, io non credo che debba cadere in quistione tra

vi dee esse[re] fuggito della memoria, che io dissi in questo proposito che, quando il

, priegovi. Gli idoli de 'quali io sono per farvi motto, benché sieno invenzion

me pare che ben non convenga. Ma io so dove ricovererete per salvamento. Direte quello

. Ma sentite quello che da questa concessione io son per trarre. Questi idoli de '

, se vi scoprirò di quali imagini filosofiche io ragioni. Primieramente io non voglio che vi

di quali imagini filosofiche io ragioni. Primieramente io non voglio che vi cada per alcun patto

per alcun patto nell 'animo, che io, favellandovi degli idoli de 'filosofi,

proprio lor fine. Una sola delle quali io voglio che ci sia scorta alla cognizione della

cristiana religione e pietà. Gua. Io non avrei mai creduto che non fosse lecito

Platone sarà dalla sua republica discacciato. Né io posso risolvermi di lodar l 'Ariosto dell

luogo; e di queste ho parlato ancor io, e non d 'altre. Germano

loro peccati. Gua. Martinengo, io vi giuro che ancor io, nel sentire

. Martinengo, io vi giuro che ancor io, nel sentire la descrizzione, da voi

cominciate a goder di quell 'utile che io vo tuttavia persuadendovi essere il fine della pittura