– disse fremendo fra sé medesimo – che io t 'avessi avuto fra le mie mani
perché prima finirebbe l 'anno, che io finissi di raccontarti una ben minima particella.
minima particella. Ora, di due cose io rimango confuso et attonito. La prima è
Se noi dunque vogliamo parlar degli idoli, io vi dico che nel Deuteronomio, al capitolo
della seconda specie dirovvi ancora liberamente quello che io ne sento. Giovanni Grisostomo, nella ventesima
a me sembra pure la sconcia cosa. Io vi giuro che non è cosa, la
almen delle spese ». Rimane ora che io vi dica alcune cose intorno al far dipinger
si potrebbono chiamar false. Gua. Io non v 'intendo. Le favole non
et acconcia; e questa tal favola chiamo io vera favola, come quella che ha le
nel petto dell 'uomo. Che sto io a dire quanta licenza si vegga ne '
è stato caro l 'avvertimento. Nondimeno io vo dubitando se ciò fosse universalmente da tutta
me voi, Guazzo, potete discernere quanto io approvi appresso il cristianesimo l 'uso dell
uso dell 'etniche imagini. Segue che io vi dica alcuna cosa delle pitture etiche overo
così da me vi sono state narrate, io credo, o Guazzo, che v '
mi vi rendo per vinto; benché scherzando io mossi quel dubbio, e non per trafigger
è oggidì tra noi cristiani (per quanto io creda) alcun così rozzo, che pensi
i moderni pittori? Confesso che, quantunque io mi sia dell 'arte, rimango nondimeno
raccontate. E sono queste: Io non sapea di tal vista levarme,
di tal vista levarme, Quand 'io udii: – Pon mente a l '
figliuol della destra. E questo è quanto io vi so dire in risposta alla interrogazion vostra
alla interrogazion vostra, o Figino, benché io creda che 'l vero significato di quello
ordina ancora il loro uso. Ora, io non so se costoro si debbano udire o
Fi. In queste sacre imagini paraboliche son io obligato a non porre cosa alcuna, che
ma frammettete come parte di dette istorie, io dico che overo aggiungete cose probabili, overo
nostro sostenimento. Ma a che fine dico io questo? se non per mostrarvi che,
per difesa del Comanino. Fi. Io non voglio negare, o Guazzo, che
egli e finge le cose. E perché io non vi sembri parlare a caso, poiché
poesie rappresentative principale sappiamo essere la tragedia; io voglio che consideriamo tutte le parti di questo
in una sola tavola dee esser una, io non ho voluto intendere dell 'unità perfetta
, avrete potuto intendere da questo poco che io v 'ho detto. Gua.
d 'adorazione della Beata Vergine. Ora io dico così. Osservi il pittore l '
'avete osservata nella tavola sopradetta: cerco io, se 'l pittore potrà senza biasimo
azzioni queste, ma una sola. Cerco io adunque, se al pittore sia lecito dipingere
tra l 'arme. Fi. Io non credo che giudicioso pittore si disponesse a
convitati passare il numero di nove. Ma io non dico già che 'l pittore,
da questa calunnia di sconvenevolezza? Percioché io lo stimo tanto grande uomo, che io
io lo stimo tanto grande uomo, che io vo imaginandomi lui non aver finto quell '
quello di Raffael Sanzio. Ma io dubito che, essendovi fatte buone queste allegorie
già provato avete che si ritrovano, et io v 'ho conceduto. Mar.
si vuole di questo fatto. Vi chieggo io qual ragione mova i riprenditori di Michelangelo
Fi. Né meno in questo credo io che essi caggiano in isconvenevolezza, come quelli
poeta. De 'costumi, che debbo io dirvi? percioché assai manifesto a voi è
l 'arme, sembrava ansare. Ma io non voglio prender fatica di ragionarvi ordinatamente de
maritaggio. Fi. Certo in questo io non so quello che mi facessi, non
alla vecchia. Gua. Cinque credo io che dovessero essere, e non più né
« O dolce Signor mio – diss 'io –, adocchia Colui che mostra sé
corrisponda nella poesia al verso. E se io dirò che ciò sono l 'imagini o
diece faccie, con l 'ordine che io dirò. La prima faccia sarà dalla radice
che questa sua regola è poco usata, io stimo che sia ancora di poco e forse
niun giovamento a chi opera. Né credo io che altri potesse agevolmente misurar quella gran figura