questa mia fatica sia non meno utile che io me la sia proposta piacevole, mi pare
tre arti nelle quali valsero coloro di chi io debbo scrivere le Vite, a cagione che
n 'abbia fatto molto ricordo. Conciosiaché io ho più tosto voluto con queste roz[z]e fatiche
renderli in qualche parte l 'obligo che io tengo alle opere sue che mi sono state
sono state maestre ad imparare quel tanto che io so, che malignamente, vivendo in ozio
L 'ordine composto, se ben Vitru[v]io non ne ha fatto menzione (non facendo
'opere che aranno le parti ch 'io dico, saranno i mezzi rilievi tenuti bellissimi
difficile a darsi ad intendere, non voglio io parlare altrimenti: basta che le prospettive son
luoghi et a 'tempi, sì come io dissi degli sbattimenti), così restano offesi
et i medesimi neri che io dissi nel lavorare a fresco, i quali
Proemio Delle Vite Io non dubito punto che non sia quasi di
invenzione del pennello e del colorire; ma io dirò bene che l 'essere dell '
, non però sono certe certe -, io credo non mi esser punto partito dal vero
che questa parte vorrà discretamente considerare giudicherà come io, quando di sopra io dissi il principio
considerare giudicherà come io, quando di sopra io dissi il principio di queste arti essere stata
nostri e 'si è veduto, come io credo per molti esempli poco inanzi poter mostrare
sia stato un primo che cominciasse, ché io so molto bene che e 'bisognò che
, al colore et al rilievo, perché io so che l 'arte nostra è tutta
sopra; nel quale, venuti su come io diceva ingegni più begli, conoscendo assai bene
Ma perché più agevolmente si intenda quello che io chiami vecchio et antico, antiche furono le
questo luogo non bisognava; il che ho io però fatto non tanto traportato dalla affezzione della
poi buon maestro nella pittura. Ora io non mi distenderò in raccontare tut[t]e l '
mandato del Papa, dicendo: " Ho io [a] avere altro disegno che questo? "
" Assai e pur troppo è quel che io ho fatto; mandatelo a Roma insieme con
- gli rispose Giotto - son io alloggiato vicino a Porta Reale, per essere
: " Giotto, s 'io fusse in te, ora che fa caldo
il dipignere ", rispose: " Et io, se fussi in voi, farei il
tenghino figliuol di Giotto; ma io per alcuni stratti ch 'ò visto e
suo maestro. E di queste non farò io memoria particulare, per esser costui uno di
, dandone tre facciate a Simone, come io dissi nella sua Vita, et a Taddeo
: " Fate le scodelle, ch 'io fo questa figura e vengo ". E
Della Seconda Parte Delle Vite Quando io presi primieramente, umanissimo lettor mio, a
pitture o sculture o fabriche: ché questo io lo arei potuto fare con una semplice tavola
quella -: per la qual cosa avendo io preso a scriver la istoria de 'nobilissimi
et appresso per onorarle, ho tenuto quanto io poteva, ad imitazione di così valenti uomini
. E perché nel principio di queste Vite io parlai de la nobiltà et antichità di esse
, lasciando a parte molte cose - ché io mi sarei potuto servire di Plinio e d
Plinio e d 'altri autori, se io non avessi voluto, contra la credenza forse
intenzione mia, e mostrare a che fine io abbia diviso questo corpo delle Vite in tre
o da la parte maggiore di quelle, io nientedimanco, per avere nelle Vite de '
oggimai più augumento. Queste cose considerando io meco medesimo attentamente, giudico ch 'e
peggio, né 'tempi, ancora che io in ciò séguiti i migliori autori -,
e ne nacque una nuova, la quale io volentieri chiamo maniera di Giotto,
conto. Né voglio che alcuno creda che io sia sì grosso né di sì poco giudizio
sì grosso né di sì poco giudizio che io non conosca che le cose di Giotto
straordinaria né anche mediocre: né era che io non lo vedessi quando io gli ho laudati
né era che io non lo vedessi quando io gli ho laudati. Ma chi considererà la
, le terrà non belle come ho detto io, ma miracolose, et arà piacere infinito
ma laudati con quello amore e sicurtà che io ho fatto. E penso che non sarà
cérco altro che far loro, in quanto io ho potuto, utile e diletto.