casi. Egli è ben vero che io non ho mai saputo rinvergare da quale scrittore
de 'quali ho intrapreso a parlare, io dia luogo anche a Calandrino, quasi che
ordinario diletto, ed ammirazione; però se io ora non potrò lodare Caladrino nell 'artifizio
dire a lui stesso quando era innamorato, io non son vecchio com 'io vi paio
innamorato, io non son vecchio com 'io vi paio; e nella stessa in altro
, che visse fino al 1340; ed io trovo pure nel nominato archivio, in un
arte della pittura non è noto; stimo io però assai probabile, ch 'egli uscisse
le più strane cose del mondo; ed io, per dar qualche notizia maggiore del soggetto
di Bologna, per le parole ch 'io trovo aver dette di lui Benvenuto da Imola
suo luogo. Di Franco Bolognese non ho io saputo trovare essere stata altra menzione, che
…, morto 1344. Dovendo io ora parlare di Simon Memori pittore ne '
'suoi tempi celebratissimo, conviene ch 'io dica a principio alcuna cosa del tempo di
storie; ora mi si conceda ch 'io dica alcuna cosa di mio pensiero, e
più piacerà a chi è per leggere quanto io scrivo. Dico primieramente ch 'io tengo
quanto io scrivo. Dico primieramente ch 'io tengo opinione, che questo buono artefice,
ma eziandio da una certa reflessione ch 'io ho fatto, cioè a dire, che
dal tempo, non voglio ora dire quante io n 'abbaia sapute vedere espresse nel modo
luogo che per la poca pratica ch 'io possa aver fatta coll 'osservazione dell '
il Vasari nella vita di lui, ed io taccio per meglio. Finalmente, perché rare
; e quando l 'hai rifatto, io ti darò sei fanti co 'falcioni,
lo taglino a pezzi. Disse Bonamico: io andrò, e racconcerò le figure più tosto
potrò; e fatto che ciò sia, io ve lo verrò a dire, e potrassi
anderommi verso la città, d 'onde io venni. Il Vescovo, udendo questo,
rifacci; e per lo peggio, che io potrò fare a questo bertuccione, io il
che io potrò fare a questo bertuccione, io il farò mettere in una gabbia presso dove
quale Bonamico disse: messer lo Vescovo, io il farò, ma e 'conviene,
farò, ma e 'conviene, che io sia coperto attorno attorno di stuoie, e
disse: non che di stuoie, ma io la farò fare d 'assi, sì
questo? Costoro sono tutti pazzi, ed io dipignerò secondo la loro pazzia. Entrolli nel
, dicea: eglino col bando, ed io con le lasche; ed io per me
, ed io con le lasche; ed io per me, se mi facessono Imperadore,
perocché sono li più novi inteschiati, che io trovasse mai. Così rimase la cosa,
tutta la vita sua; e per tanto io ritornerò a uno, di cui addietro alcune
dicendo: hai tu veduto stanotte quel che io? Bonamico rispose: io non ho veduto
stanotte quel che io? Bonamico rispose: io non ho veduto cosa, che sia,
e ho tenuto gli occhi chiusi; maravigliomi io, che non m 'avete chiamato a
Dice Tafo: come a vegliare? che io ho veduto cento demonj per questa camera,
camera, avendo la maggior paura, che io avesse mai; e in questa notte,
; e in questa notte, non che io abbia avuto pensiero al dipignere, ma io
io abbia avuto pensiero al dipignere, ma io non ho saputo dove io mi sia;
dipignere, ma io non ho saputo dove io mi sia; e pertanto, Bonamico mio
questa non intendo di star più, che io son vecchio, e avendo tre notti fatte
, dormendo presso a voi, com 'io fo, non abbia né udito né sentito
tosto, provate alcun 'altra notte; io vi sono presso, e starò avvisato,
: che ora è? Dice Tafo: io l 'ho ben sentite tutte l '
paura, disse: non temere, che io so tante orazioni, che se questa casa
che se questa casa ne fosse piena, io gli caccerò via. Dice Bonamico: io
io gli caccerò via. Dice Bonamico: io ho sempre udito dire, che 'maggiori
impeto a turbare questa così fatta faccenda. Io non affermo questo; ma parmi ragione assai
la notte! Provate parecchi notti, e io dormirò con voi, di non vegliare,