400. Ma sempre torna chiarissimo che codesto pittore deve essersi educato moltissimi anni addietro; appunto
Vien dunque fatto di domandarsi come mai un pittore ferrarese, da tanti anni, per dir
riscoperta di tutto un decennio della attività del pittore, che nato nel 1460 e, già
, un esempio della prima educazione turiana del pittore, né spingendosi, col Berenson, a
è cenno d 'una Lucrezia di codesto pittore; ma non c 'è prova;
, segnato a tergo col nome dello stesso pittore, ma seguito da una data posteriore alla
stilismo furente del Roberti non era per questo pittore. Anche nella pala di San Pietro a
, già molti anni fa, che un pittore ferrarese Ercole Grandi, in quanto distinto da
è chiamato talora Grandi, non già il pittore Ercole attivo a Ferrara sui primi del '
gran genio non rimaneva a Ferrara neppure un pittore che potesse mantenere la città nel suo rango
, gli sforzi per arieggiarla. Un altro pittore, che, morto Ercole, sembrava al
. Ma l 'Aspertini è un vero pittore, e la volta bianca e
'opera più antica che si conosca del pittore. Ma come avviene che nel quadretto berlinese
stessi anni del Maineri, anche un altro pittore, che dovette accostarsi in parte a siffatti
nome, ma si tratta soltanto di un pittore affine, imbevuto dello stesso spirito, per
'anni sulla data più verisimile. Un pittore, questo, artisticamente, più in alto
alludono a uno scultore oltre che a un pittore, non ci sorprenderebbe che un giorno si
Oggi, la prima opera conservata del curioso pittore, con la data del 1509, è
si vede molto complesso, delle ascendenze del pittore; deciso tuttavia a rimanere al cento per
anni son trascorsi dalla morte dell 'eccentrico pittore. Questa nuova apoteosi dell 'irrealismo
cremonese, è già protogiorgionismo; ma il pittore è prontissimo a formare un composto singolare con
tempo tardo di Ercole Roberti. Sebbene il pittore, per tracciare questo curioso tipo di pioniere
vien subito fatto di rammentare che il solo pittore capace a questa data (siamo intorno al
ha visto bene addentro nel primissimo tempo del pittore, ascrivendogli un gruppo di Madonne dove dai
nuove che venivan da Venezia; né era pittore da metter tempo in mezzo, prima di
« fu amico di Giorgione di Castelfranco, pittore ». Eppure! Qui torna bene
a quella data, il Dosso sarebbe già pittore compiuto all 'aprirsi del '500 e
un decennio all 'incirca la nascita del pittore, tutto tornerà più logico e congruente.
ha lasciata cadere dall 'indice di questo pittore. La vecchia ascrizione è utile almeno per
mosaica. Nessun dubbio che lo stesso pittore è all 'opera nel bel quadro della
; un modo che viene ancora usato dal pittore, molto più tardi, e splendidamente,
, per questa merita nome e lode di pittore eccellente ». Nessun dubbio che il Dosso
dal Berenson. Me ne dispiace per il pittore. Si dubita, forse, dell '
più d 'un artificiere che di un pittore, tanto da invogliare, amo supporlo,
al Mazzolino, ma con la sigla del pittore « Ia » sotto un manipolo di spighe
cioè, ormai scavalcato dai tempi, il pittore rientra negli umori più pesanti della sua terra
, in patria, fu però questo grande pittore. Ai suoi tempi si camminava comunemente sulle
del resto, tante altre cose di questo pittore. Nelle opere più tarde poi, per
quadro fu tratto ai tempi napoleonici, il pittore accomoda appena alla carraccesca i chiari ricordi della
122, dove si parla soltanto del « pittore della Cappella Bolognini ». Le altre attribuzioni
della scritta relativa ad un committente omonimo del pittore. L 'architettura rammenta quella delle altre
incertezza grande circa la prima fase di questo pittore, l 'impresa appare prematura. Forse
; opere tutte diverse fra loro. Sul pittore faentino vedi anche: Buscaroll, Pittura romagnola
piuttosto eseguita da un intarsiatore che da un pittore; anche la tonalità delle ombre, che
Faenza questa è l 'opera di un pittore, non di un intarsiatore. Ma i
. Ma per liquidare del tutto il mitico pittore, si può spuntare anche l 'indice
di poca levatura, datate 1520. Pittore della fine del secolo xv. Storie della
al Bianchi; dal Venturi, prima al pittore dell 'altare di San Sebastiano in San
riconoscere fin d 'allora in Carrà il pittore più dotato del gruppo. Lo stendardo era
immediata ai quadri 'metafisici 'che il pittore pubblica improvvisamente dal '15 in poi,