soliti riflessi strepitosi; è nondimeno lodevole pittura. In Casa Grotti nf. un
e nel tutto non dispiace. Altra pittura di gusto simile al Santo. Venezia
Alle Grazie il Martirio di Santa Barbara, pittura un po 'confusa nella disposizione, ma
Nostra Signora fra Santi Pietro e Paolo. Pittura di contorni che tirano quasi al secco
A San Tommaso Cantuariense, una Pietà: pittura ben ordinata, disegno assai ragionevole, contorni
altar maggiore in gloria d 'angeli: pittura di forza e benintesa. Savoldo [c
la cintura. In distanza Gerusalemme. È pittura sul gusto de 'Bellini assai bella
, proporzioni lunghe, capelli ecc. La pittura è stata ritocca onde non vi resta il
con alcuni Santi angeli, Apostoli; bella pittura che fa crederlo, come si dice
Apollinare Nostra Signora, anime purganti ecc. Pittura ha accordo più del consueto, se
San Domenico San Vincenzo che sana infermi, pittura di poco plausibile invenzione e composizione,
bei dipinti. In Palazzo la stupenda pittura del Paradiso piena di varietà e di evidenza
la Concezione a San Francesco di Castello, pittura che ha del bizzarro e stravagante. Il
San Polo la Cena di Emaus, pittura copiosa di figure con mosse più del consueto
San Giuliano il Transito di San Giuseppe. Pittura lavorata con stacco di belle figure, di
La Triva. Ivi una Trinità, pittura che tiene del secco, ma diligente.
gran numero di appestati in varie attitudini; pittura molto mediocre. Nell 'altro la
colorito vivo e per ogni altra parte della pittura. Alle Grazie San Diego a pie
Diego a pie 'di Nostra Signora, pittura corretta e delle migliori dell 'autore.
Pietro in Vicenza la potestà delle chiavi, pittura stimata molto, varia di volti e di
E Per Chi Le Belle Arti Di Pittura, Scultura E Architettura Lasciata La Rozzezza
, non tanto al disegno, ed alla pittura, quanto al pigliar cognizione di pitture e
ordine cronologico, incominciando dal primo ristauratore della pittura Cimabue, seguitando con Giotto suo discepolo,
quelle due bellissime arti, che Scultura e Pittura si appellano? Perocché queste appena nate,
. 23] chi affermò, che siccome la Pittura e la Scultura dallo stesso principio procedono,
meglio d 'ogn 'altro, la Pittura usassero in quelle parti, furono perciò in
ne restano oggi più testimonianze, che della Pittura, nell 'infinite statue e fabbriche di
posa o fermezza, volle Iddio che la Pittura, e la Scultura, e con quelle
quell 'antichità e dell 'arte della pittura, affermare, che ella per le mani
moderni Greci dessero miglioramento al disegno ed alla pittura [p. 36], siccome ancora di altri
che quel di Dante Credette Cimabue nella pittura Tener lo campo ed ora ha Giotto
A 'Paesani Del Vasari Restati Forse Nella Pittura Più Infelici Aver Potuto Adattarsi, E Che
è più, d 'insignissimi professori di pittura italiani, ed oltramontani, che pur ora
alla bell 'arte del disegno e della pittura miglioramento, e quali ridottala a nuova vita
'autore interpretrata: Credette Cimabue nella pittura Tener lo campo ed ora ha Giotto
al suo comento di Dante, parlando della pittura, e scultura: Ma tale doppo
parlando di Cimabue: Costui essendo la pittura in oscurità la ridusse in buona fama.
architettore, singular maestro in quel tempo di pittura. 1480. – Batista Platina cremonese
e i primi restauratori del disegno e della pittura. Se poi quest 'autore vuole che
atteso a tutto ciò che a disegno e pittura appartiene, e per quanto mi è riuscito
el quale ritrovò l 'arte antica della pittura. E lib. 13, all
'anno 1342: Zoto fiorentino nella pittura celeberrimo, e singolare, non solo in
ottenne l 'onore e primo luogo nella pittura, tanto che Giotto venne tale, che
primo di Cimabue, il quale fu nella pittura tenuto eccellentissimo, e nondimeno fu poi vinto
sia più nobile la scultura, o la pittura; dice queste parole: Ben è
canto del Purgatorio. Credette Cimabue nella pittura Tener lo campo, ed ora ha
e sì massimamente di Firenze, dove la pittura già spenta rinacque. [p. 53]
molt 'anni andati fu Zotto fiorentino nella pittura singolare. 1567. – L '
de 'più eccellenti artefici antichi, di pittura, bronzo e marmo, non solo si
, che sommo maestro in quel tempo nella pittura. 1584. – Raffaello Borghini nel