si possa pensare a un « mediocre » pittore della scuola emiliana. Giova sperare che tale
sull 'appartenenza dei famosi affreschi a un pittore bolognese venuto a Pisa intorno al 1355-60 ;
, si svolge poi parallelamente all 'altro pittore che, in relazione anche più stretta con
aggiunga ancora che, ove si trattasse di pittore diverso da Vitale, allora il gruppo che
sviluppo da attendersi vivacissimo e personale in un pittore di questo calibro? Sarebbe dunque passato come
dunque passato come una meteora l 'eccezionale pittore bolognese di Camposanto? Anche questo non è
, e in luogo sì lontano, il pittore si dimostra così sostanzialmente fedele ai ritmi lirici
testamentaria del card. Albornoz, dimostra un pittore che, pure rimanendo schiettamente bolognese, si
rimprovera Massenzio di sacrificare agli idoli. Il pittore ha concepito la scena come una festicciola contemporanea
fra le fiamme, scorci inauditi tenta il pittore e li risolve d 'impressione, a
costume va persino troppo oltre, quando il pittore s 'indugia a definire il carnefice,
Giovanni (si rilevi, come caratteristico del pittore, il modo di « rettificare » i
, coronate di castella nordiche. E il pittore si rivela tipicamente bolognese così nella rapida pittorica
Nessun dubbio, per me, che il pittore si sia educato a Bologna sulla metà del
Simone è già, nei documenti, dichiarato pittore. Adorazione dei Magi. È chiara
chiara la più larga collaborazione con Simone del pittore amico dei riminesi. A Simone appartengono la
Cugino dei riminesi ». È piuttosto un pittore che pare essersi educato su Vitale giovane,
Cristo e l 'adultera. È un pittore simile al precedente, ma non sicuramente identificabile
figure donnesche, potrebbero farlo credere identico al pittore che nella parete di fronte ha dipinto Gli
quadra di capelli può far credere che il pittore abbia avuto rapporti anche col supposto « Dalmasio
di Andrea a Pomposa; 4) il pittore dell 'Adultera e, forse, di
delle Storie di Mosè; 5) il pittore di cinque Storie di Giuseppe. I
dimostrare che, inizialmente, egli non fu pittore privo di doti (e questo ci han
Modena, un 'ultima resipiscenza inventiva del pittore bolognese, che fa avanzare sulla pedana del
Simone, nato circa il 1325-30, già pittore nel 1355, citato in altri documenti del
Mezzaratta, accanto a Simone giovine, un pittore che sembra aver firmato, accanto al compagno
» di sensi di questo grande ed ignoto pittore. Anche gli affreschi della cappella di
Più poderoso e quadrato, forse, del pittore precedente, una tenerezza arcana affluisce, come
metà del secolo, la personalità di un pittore grandioso ma tenero, e di « costume
sforzo. È facile riconoscere che allo stesso pittore appartiene anche la bella tavoletta (parte di
una nuova e quasi casalinga attenzione è nel pittore della bella Natività del Battista a Roma in
casa. Né si stenta a ravvisare il pittore anche in soggetti più rigorosi, per esempio
(vedi ancora con che acutezza mentale il pittore immagina che il contorno bruno delle rocce riecheggi
Maria in Porto Fuori » è il più pittore fra tutti i riminesi e sa esprimere con
cercini carnosi, rasi con impasto di vero pittore. Lo stesso vale anche per questa Madonna
, che di molti suoi motivi dà quel pittore bolognese per la cui migliore intelligenza ci siamo
Giotto ancor dugentista. Il pittore bolognese cui s 'accennava è dunque quello
dove si possono leggere i tipi cari al pittore, strano impasto di mondanità e di bigotteria
che stride sul figlio morto, dove il pittore con mezzi rapidi, intuitivi, empirici,
più tarda ch 'io conosca di questo pittore inconfondibile è un trittico, purtroppo assai guasto
nella Crocefissione, è chiaro che qui il pittore già partecipa alla ripresa di irrealismo ritmico che
Eppure, che si tratti sempre del nostro pittore è palese da un confronto, più davvicino
quelle esaminate, ci rimangono di questo grande pittore (anzi, senza fallo, dopo Vitale
. Si rammenti sempre che Vitale è già pittore formato circa il 1330 e che, invece
potuto facilmente scadere ad insopportabile monotonia, il pittore riesce a fermare, volta per volta,
non manifestano varianti significative nell 'arte del pittore. Il trittico di Madonna e Bambino,
, nel polittico di Santa Lucia, il pittore aveva usato la formula frontale, ma con
« littera bononiensis »), come il pittore usa costantemente (ch 'io sappia)
, se dal Guariento passiamo addirittura ad altro pittore, veneziano di nascita, ma padovano di
: dico l 'attività prolungata di un pittore originario di Firenze, Giusto de 'Menabuoi