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La Pittura del Trecento nell'Italia Settentrionale

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che è poi soltanto uno schema che ogni pittore sa rivestire e incarnare diversamente, è sì

. Come è significante che un altro pittore, affrescando qualche decennio più tardi nella stessa

di Santa Croce, purtroppo non terminati dal pittore ma da un toscano di valore incomparabilmente più

degli uomini, sembra avvenire ai tempi del pittore, forse il giorno della festa di Sant

Il Tramonto della Pittura medioevale nell'Italia del Nord

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se il Pisanello è « medioevale » come pittore, potrà essere « rinascimentale » come medaglista

dato già verso il '60 da un pittore dell 'Italia del nord nel celebre «

al tramonto della pittura medioevale. Sebbene il pittore avesse avuto l 'incarico esplicito di seguire

è anche l 'ultimo della vita del pittore. Uno svolgimento analogo è anche in

che Simone o Andrea, dico in quel pittore fino a poco fa creduto a torto Jacopo

Dalmasio, rimasto a torto fin qui il pittore bolognese più famoso del tardo Trecento e dei

da uno qualunque dei tanti aiuti di quel pittore fiorentino: ma già nella bella lunetta ad

al di là delle sagome severamente toscane il pittore trova la via dei tempi nuovi, riprendendosi

, a una cerimonia chiesastica dei tempi del pittore. Il simile può dirsi anche per la

colonnine tortili di gotico « fiammeggiante » il pittore ebbe incarico di narrare, al pari di

favoleggiare torvo e quasi sempre notturno (il pittore dimentica che, secondo la leggenda, la

palafreni imbizzarriti. (Si noti che il pittore vuole ottenere un effetto di illusione dando rilievo

Magi. Nei tre re pare che il pittore voglia fissare - o già li ritrova come

identico (tant 'è vero che il pittore aveva un modulo fisso di burbera maestà)

di una più ampia predella in cui il pittore aveva dunque narrato una vicenda tanto cara a

principio del Quattrocento e la mano di un pittore amico, per così dire, non solo

così dire, non solo dell 'energico pittore modenese, ma anche di Jacopo di Paolo

'azione di Giovanni da Modena. Un pittore secco e severo come Pietro de 'Lianori

dei panneggi, può far supporre che il pittore, in opere più studiate, sapesse salire

si accenna ancora la presenza di qualche altro pittore della prima metà del Quattrocento: per esempio

condannato in ceppi, ci parla di un pittore che volle essere espressivo ad ogni costo,

di locuste. Credo sia ancora lo stesso pittore a presentarcisi in una serie di tempere con

in parodico racconto « picaresco ». Un pittore di estro affine al Martorelli lavora negli stessi

s 'è già anticipato, di un pittore che fu abbastanza celebre ai suoi tempi e

, che non mancano quasi mai in ogni pittore bolognese fin dal Trecento e sono riflesso palese

tolto da località diverse nelle quali uno stesso pittore successivamente dimorasse (seppure « Panzano » -

Potete vedere che cosa ne risultasse per il pittore in queste Sante (con pochi Santi interpolati

, e cioè il riflesso di Giovanni sul pittore ferrarese. Il problema non è però così

sul tardi, intorno al 1435-40 (il pittore morì dopo il '42), che

del resto molto visibile. Un altro pittore ferrarese - ma questi anonimo - che procede

. Ancora dopo il 1440, un pittore come l 'anonimo che ha dipinto in

; nessun dubbio che si tratti dello stesso pittore. E v 'è altro da notare

. Ed è vero che l 'anonimo pittore Veneto-romagnolo non raggiunge l 'altezza immaginativa di

del Trecento, sulla costa adriatica, un pittore bolognese che aveva esordito circa il '70

sì, ma non specificamente ecclesiastico, il pittore ha attribuito il nimbo, segno di santità

incontrare, sempre in questi paraggi, un pittore veneziano che (forse per via di questi

ritmo falcato, tagliente, come già nel pittore modenese. Analoghe osservazioni vengono naturali per il

dimostrano assai bene l 'accostarsi progressivo del pittore veneziano al narrar gentile e fantasioso dei pittori

viaggio consimile attraverso le opere di un altro pittore veneziano della stessa generazione: quel Jacobello del

ai suoi tempi (circa 1370-1439 ) il pittore più celebre di Venezia. Anch '

narratore di incantevoli favole sacre, ma anche pittore tipicamente « civico », come nel Leone

il complicato allegorismo di Giovanni da Modena, pittore « civico » di San Petronio. Persino

stesso torno di tempo. Nel 1426 il pittore può finalmente ottemperare all 'invito, rivoltogli

vita del Battista. Interrotti dalla morte del pittore nell 'estate del 1427, essi vengono

caso concludere o illuminare abbastanza. Spirito di pittore avventuroso ed elegante, viaggiatore appassionato, egli

, incapace di pathos; come se il pittore, curando di osservare la cute, si