lodatissima, et altri infiniti lavori per quella città, la quale, mercé dell 'aria
. Così in bonissimo credito in quella città venuto, successe l 'anno Mdxxvii la
che è una opera molto stimata in quella città. Costui insegnò l 'arte ad
sue, come si vede sparsamente in quella città, et a Sarone, luogo lontano da
San Giovanni Batista; e per tutta quella città a questo signore et a quello fece infiniti
quadri e tavole et altre pitture in quella città. Era Innocenzio persona molto modesta e
una delle sue tante fatiche che in quella città e per diversi luoghi del Regno fece.
ornamenti di quella opera. Et in quella città dimorò molti mesi, tirato dai piaceri e
E mentre che le crudeltà mettevano quella povera città in perdizione, egli fu da quei Tedeschi
ogni anno nella mostra della Ascesa in quella città si vede. Poté sì lo spirito del
sculture. Fece ancora nel Carmino di detta città, alla cappella di San Niccolò, una
e talmente in credito venne di tutta quella città, che le più magnifiche fabbriche che in
e case di cittadino dentro e fuori della città, et ordinandovi quello che accadeva, per
fare murare di pietra un pozzo in quella città, con larghezza di Xxv braccia, e
in Ancona et ordinò la fortezza in quella città, la quale continuando, a fine si
oggi per tutto il mondo et in quella città è tenuta inespugnabile. Fu con suo
duca di Castro, mandò Antonio in quella città, che vi fece il disegno della fortezza
Nepi con tutta la fortificazione che per detta città si vede, inespugnabile e bella; et
sangue. E per molte chiese di quella città fece cappelle, tavole e varii ornamenti per
. Inoltre fabbricò per sua abitazione in quella città una casa dirimpetto a San Barnaba, la
sempre onorare e fra i gentiluomi di quella città per virtuoso conoscere. Vennegli volontà d '
che Giorgione da Castel Franco mise in quella città i modi della maniera moderna più uniti e
di naturale, come è costume di quella città. Né passò molto tempo ch 'Agostin
l 'origine sua. Fu nella città di Fiorenza un Giovanni Buonaccorsi che nelle guerre
ad offerirsi insieme con gli altri tributi della Città, e per questo si chiamava Andrea de
venne a Fiorenza; e perché in quella città si feciono molti trionfi, Perino, parte
, parte per vedere la pompa di quella città e parte per rivedere la patria, venne
. Era in questo tempo in detta città il Piloto orefice, amicissimo e molto familiare
'più celebrati e tenuti migliori in quella città. Quivi fu operato da 'suoi amici
; per il che deliberato partirsi di quella città, volse satisfare a ser Raffaello tanti dì
rovina di Roma, che fu messa quella città a sacco, e spento molti artefici e
dentrovi femmine bellissime; oltra che per la città fece molti lavori a molti gentiluomini, in
comperò in Pisa una casa, piacendoli quella città, e quasi pensava, invecchiando, elegger
questo tempo a San Giustino in quello di Città di Castello un pittore chiamato Cristofano Gherardi dal
dargli Fiorenza, dignissima fra l 'altre città, per patria, per colmare alfine la
una maniera che onorasse e lui e la città sua. Laonde da Domenico gli furono per
qualche degna memoria di sé in così famosa città; e gli fe 'fare una Pietà
marmo Pier Soderini, già gonfaloniere in quella città, ragionò di dare a Lionardo da
governatolo con giustizia, così chi governava quella città dovesse animosamente difenderla e giustamente governarla. E
disturbarci, per esser la maggior parte della città occupata in veder gli apparecchi che si sono
Rodi e potendo con molta facilità prender questa città, se vi faceva accendere il fuoco in
di disiderio d 'impadronirsi di così nobile città, elesse di perderla, perché l '
d 'una pittura che d 'una città. Fab. Bellissimo esempio in lode
il primo di tal cognome dipinto in quella città il tempio della Salute. Fab.
l duca di Ferrara gli avesser donato una città, non l 'avrebbono premiata a bastanza
meccaniche, dicendo che si dovrebbe per le città instituir publiche scuole, ove i fanciulli l
disegnati i siti de 'luoghi e delle città, prima che incaminino gli eserciti e si
'altro fu tanto affezzionato a questa nobilissima città di Vinegia, che in un suo epigramma
, è questo: Vedendo la città d 'Adria Nettuno Gloriosa sedersi in
L 'una e l 'altra città riguarda e mira; E sì dirai