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Vita di Iacopo Palma il Vecchio

Vasari Giorgio, edizione del 1550 1 risultato

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Per tanto è stato cagione che non solo io, ma tutti quegli che tal cosa hanno

Vita di Francesco Granacci

Vasari Giorgio, edizione del 1550 2 risultati

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una infinità di opere che non accade che io le racconti. Lavorò più tosto per gentilezza

Me L 'Arte Fu Molto Et Io Per Lei Con Fama Sempre Vivo,

Vita di Perino del Vaga

Vasari Giorgio, edizione del 1550 4 risultati

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Che cartoni e non cartoni! Io, io ho l 'arte su la punta del

fuora [in] più luoghi, non conviene che io ne parli altrimenti, ma ne lascerò il

da sé solo. E questo lo posso io dir per prova, che avendo io faticato

posso io dir per prova, che avendo io faticato con grande studio i cartoni della sala

Vita di Michelangelo Buonarroti

Vasari Giorgio, edizione del 1550 10 risultati

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grandissimo premio e fama, deliberò, come io dissi, fare una scuola; e per

l 'opera piaceva, disse: " Io gli darò quei Lxx "; et egli

crede e non mortale. Ma che dirò io de la Aurora, femmina ignuda e da

segno del gran dolore. E che potrò io dire della Notte, statua unica o rara

da Iacopo da Puntormo. Ma perché vado io così di cosa in cosa vagando? Basta

servigi, donandogli que 'disegni ch 'io dissi di sopra, e la Leda che

sete bello! Se fosse così dentro come io vi veggo fuori, buon per l '

soggiunse Michele Agnolo. " Perché io ho ritrovato per mezzo vostro una virtù che

ho ritrovato per mezzo vostro una virtù che io non sapeva d 'averla ". Un

onore. E non si maravigli alcuno che io abbia qui descritta la Vita di Michelagnolo

Conclusione dell'opera

Vasari Giorgio, edizione del 1550 23 risultati

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affezzione, anzi pur lo amor singulare che io ho sempre portato e porto agli operatori di

benefizio di chiunque vuole imitargli, non pensava io però da principio distender mai volume sì largo

diversi di varie cose, de le quali io stava perplesso, benché io le avessi vedute

de le quali io stava perplesso, benché io le avessi vedute e considerate con gli occhi

fatti sono stati i predetti aiuti, che io ho potuto puramente scrivere il vero di tanti

velo semplicemente mandarlo in luce. Non perché io ne aspetti o me ne prometta nome di

lasciare questa nota, memoria o bozza che io voglia dirla, a qualunque felice ingegno che

e fare immortali questi artefici gloriosi, che io semplicemente ho tolti alla polvere et alla oblivione

; a 'quali, ancora che io abbia aggiustato fede come giustamente si conveniva,

de 'suoi equali. Ora, se io arò conseguito il fine che sommamente desiderava,

fatica in una cosa tanto onorevole, che io ne merto pietà, nonché perdono, da

bramava di satisfare: quantunque, sì come io gli conosco varii e diversi nella maniera,

, avvengaché, per il poco sapere che io ho, non ne riporti ancora quella palma

a la qual forse sarei venuto, se io fussi tanto felice nello operare quanto ardente al

al fine oramai di sì lungo ragionamento, io ho scritto come pittore, e nella lingua

scritto come pittore, e nella lingua che io parlo, senza altrimenti considerare se ella si

si mutasse. Di che (per quanto io conosco) non ho già cagione di pentirmi

ho descritti. Pigliate dunche quel ch 'io vi dono, e non cercate quel ch

dono, e non cercate quel ch 'io non posso: promettendovi pur da me fra

il pigliar la penna, e secondo che io vedrò queste mie fatiche grate et accette agli

di quegli. A 'quali (perché io gli amo tutti sinceramente) ricordo io nella

perché io gli amo tutti sinceramente) ricordo io nella fine del ragionamento che egli è necessario

'opere e 'gesti di coloro che io vado imitando nella nostra professione. Il

Dialogo della Pittura intolato L’Aretino. Nel quale si ragiona della dignità di essa pittura, e di tutte le parti necessarie che a perfetto pittore si acconvengono con esempi di pittori antichi e moderni; e nel fine si fa menzione delle virtù e delle opere del divin Tiziano.

Dolce Lodovico 10 risultati

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et il clarissimo vostro padre (di cui io non sono bastante di accennare una minima parte

onoratissimo ufficio a 'cittadini. Avendo io adunque così fatti oblighi verso la illustrissima Casa

quanti ci furono. Fab. Et io tornerò sempre a dirvi che Michelagnolo

Michelagnolo, che forse averrà che io, udite le vostre ragioni, muterò parere

'abbia fermate le sue radici. Pure io farò quello che potrò: sì perché la

Aret. E che direte, se io comincierò da Rafaello? Fab

molti dotti. Aret. So bene io che in Roma, mentre che Rafaello

sodo fondamento di ragione. Fab. Io v 'ascolto volentieri, come uomo intendentissimo

prima ch 'egli la pubblicasse, et io fui buona cagione d 'indurlo a dipinger

vostro disiderio in cosa non necessaria, perché io mi credo che questa disuguaglianza in favor di