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Il Figino. Overo del fine della pittura. Dialogo del Rever. Padre D. Gregorio Comanini Canonico Regolare Lateranense. Ove, quistionandosi se 'l fine della pittura sia l'utile overo il diletto, si tratta dell'uso di quella nel Cristianesimo e si mostra qual sia imitator più perfetto e che più si diletti, il pittore overo il poeta.

Comanini Gregorio 50 risultati

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  • Trattati d'arte del '500
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in questo, che abbiamo attitudine all 'imitazione, e che imitando facciamo acquisto delle prime

cotal vista. Nondimeno, perché quella è imitazione e pittura, non è uomo che non

molto. Quello che io dico dell 'imitazione fatta con la varietà de 'colori,

di Giob, dilettasi et ammira l 'imitazione e l 'imagine che 'l buon

il vostro discorso. Due sorti d 'imitazione avete detto che si ritrovano: icastica e

fantastica; e che l 'icastica è imitazione di cose che sono in natura, e

Mi corre dubbio alla mente, sotto quale imitazione si debba riporre l 'imagine, sia

essendo vere e nobilissime sostanze, l 'imitazione che di loro si fa si debba allogare

l 'angelo con l 'ale è imitazione fantastica, non leggendosi che niun angelo nell

i pittori) non toglie che l 'imitazione non sia icastica; percioché, se bene

pittore in quell 'opera non abbia fatto imitazione icastica et imitatore icastico dir non si debba

direste voi che anche in questo noi facciamo imitazione icastica? Gua. Rispondavi il Martinengo

una cosa che mai non fu, facciate imitazione fantastica senz 'alcun dubbio. Cosa che

; e diciamo che, se l 'imitazione, fatta di cosa la quale naturalmente dispiaccia

che egli troppo bene intenda, l 'imitazione poetica dilettar più di quella della pittura;

di maniera essere cosa certa che l 'imitazione diletti, che ancora i ritrovatori de '

vollero quasi per lo più far con quelli imitazione di qualche cosa. Io so che nasce

fosse, volle fare una imagine et una imitazione di guerra, sì come il Vida confessa

di quanti seguivano. E qual più viva imitazione della vita nostra far si poteva di questa

dilettar maggiormente. Gua. L 'imitazione apporta diletto? Fi. Apporta.

. Gua. La pittura non è imitazione? Fi. È. Gua

Gua. Dunque, se la pittura è imitazione et è giuoco; e l 'imitazione

imitazione et è giuoco; e l 'imitazione trae sempre seco il diletto: e '

non tacere. Poiché abbiamo divisa l 'imitazione in icastica et in fantastica, et abbiamo

'l diletto è fine d 'ogni imitazione; potrebbesi mettere in question piacevole, se

mettere in question piacevole, se l 'imitazione icastica diletti più della fantastica, overo,

quesito io direi che altrimenti aviene dell 'imitazione che fa 'l pittore, et altrimenti

'l poeta. Più diletta l 'imitazione fantastica del poeta, che non fa l

contrario, percioche più dilettevole è la sua imitazione icastica, di quello che la fantastica sia

questo: che 'l poeta, facendo imitazione icastica, poco affaticasi e poco adopera l

e d 'ingegno esso mostra nell 'imitazione icastica, che non iscopre nella fantastica,

nel Xii della Metafisica. Veggasi adunque quale imitazione faccia comprender meglio le cose, la poetica

, consideriamo quali di loro facciano più perfetta imitazione di queste battaglie. E chi non sa

detto che gli uomini si compiacciono dell 'imitazione e che l 'imitazione diletta; in

compiacciono dell 'imitazione e che l 'imitazione diletta; in prova della qual cosa molti

: dunque il diletto è fine dell 'imitazione, e per conseguente della pittura, la

, sì come ancora a quella dell 'imitazione, alcuna tristizia non è contraria, per

, di quell 'altro che dall 'imitazione vien partorito. E nondimeno il diletto non

'l diletto [non è fine] dell 'imitazione, ma sì ben l 'utile,

diletto serve; che perciò diletta l 'imitazione, perché serve all 'apparare et al

E perché l 'imagini, essendo elleno imitazione, rallegrano, perciò sono mezzi et istromenti

egli più chiaramente spiegar la natura dell 'imitazione? E non vi pare che liberamente confessi

confessa lo stesso Aristotele) che l 'imitazione riguardi l 'utile, come quella che

Gua. Fermatevi, Martinengo. L 'imitazione, come imitazione, non ha altro fine

, Martinengo. L 'imitazione, come imitazione, non ha altro fine che il dirittamente

se ipso est ». Però l 'imitazione, come imitazione, non solamente non ha

». Però l 'imitazione, come imitazione, non solamente non ha per fine l

utile non possa essere il fine dell 'imitazione, in quanto ella è giuoco; pur

utile il secondario. Che poi l 'imitazione sia giuoco, dee sovenirvi che Platone l

che voi abbiate considerata la natura dell 'imitazione a vostro capriccio. Lasciate che ancor io