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Due Dialogi di M. Giovanni Andrea Gilio da Fabriano.

Gilio Giovanni Andrea 50 risultati

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  • Trattati d'arte del '500
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dormire. Tutto questo ch 'io ho detto è tanto convenevole a la sostanza

non si mette in carta si scorda. Io non fo di miglior condizione il pittore che

fa commettere infiniti errori, e pessima cosa io stimo lasciar la verità per ubidire al capriccio

Troilo ne ragionasse un poco egli: perché io gli ho a le volte sentito far sopra

stato ». « Non dico già io così, rispose M. Troilo, ma

Pur, se vi pare che anch 'io vi dica la mia parte, son contento

sieno oggi gli abusi dei pittori. Ma io non mi offero a dirli tutti, che

, rispose M. Ruggiero. Non ho io sentito raccontare al nostro R. P.

distanza, che non si possa sapere, io lo provo per questa ragione. Nel monte

disse: « L 'altro abuso che io noto è di fare al tempo de la

et in tutta la Scrittura sempre trovarete 'Io sono Iddio, Iddio fece, Iddio disse

e non da una sola. E questo io più lodo e più mi piace, perché

sono distinte, e questo, oltre che io lo stimo eretico, lo fo anco mostruoso

, dicendo: « Un 'altra cosa io considero, che i pittori più antichi di

proprio, quanto a l 'apparizione che io dico, è proprio nondimeno a dimostrare il

. Replicò M. Silvio: « Io penso che questo, errore non sia,

o cosa tale, che angelo. Però io più a l 'opinione di M.

perché così gli troviamo scritti. Nel resto io non lodo questa opinione, dicendo Pietro che

Santo parlato e rivellati i divini secreti, io più lodo quello splendore, come più appertenente

'ogni cosa è lecita al pittore. Io più loderei che tutti gli abusi si risecassero

o di sonno, come Orazio diceva. Io fo molto più ingenioso quello artefice che accomoda

. Troilo: « Un altro abuso anco io trovo circa la persona del nostro Salvatore,

pittore questo mistero come esser deve? Però io fo maggior la vanità di questi tali,

M. Francesco: « Voi penserete che io sia per portar la lancia qual che bel

da donna vestito, far le pazzie che io non intendo raccontare, perché non voglio in

, né violenza, né disastro; anzi io lo lodo, per dimostrare la forza de

il parlare, dicendo: « Considero ben io ch 'el corpo glorioso del Signor nostro

a la qualità de la persona, come io stimo, sempre giudicherei che se li convenisse

Francesco: « Non posso far ch 'io non rida quando sono in Roma, che

: « D 'un 'altra cosa io mi voglio maravigliare ». « Di

fuora d 'ogni natural ordine, che io mi stupisco: essendo cosa da esser considerata

le persone che si dipingono. Per questo io non lodo gli sforzi che fanno gli angeli

ché l 'uno e l 'altro io ho trovato scritto. E quando bene dovessero

? » Rispose M. Francesco: « Io chiamo così quei sforzi che uomo o animale

da sé stesso fare; ma di questi io non ragiono ora. Perché può ben la

. Disse M. Pulidoro: « Io credo che non sia meno sfregiata la pittura

Sasferrato, si potrà riparare; al quale io credo che non men sia Sasferrato ubligato,

buona bottega; conciossia che in un anno io non vendo diece Petrarchi né cinque Danti,

. Francesco il ragionamento, disse: « Io non veggo minor confugione negli abiti che negli

Disse M. Silvio: « Io penso che quel 'abito fusse commune a

si vede in molti luoghi, dei quali io sommamente mi compiaccio, per vedere la differenza

; ma non tanto a un pezzo. Io ho molte volte a questo posto cura e

la terra la virtù loro. Per questo io loderei che tutte le cose si fessero con

dite, rispose M. Francesco, et io ne farò venire or ora un disegno in

carico m 'avete posto addosso; pur io ubidirò a quanto mi comandate. Ma se

'ordine de l 'istoria, che io non ho mai più intesa ».

noi si accendono e cadeno; e poi io so 'de l 'opinione de molti

. Disse M. Vincenso: « Io ho molte volte inteso dire ai predicatori che

indivigibile, come diceva Paolo. E quivi io noto un altro capriccio di Michelagnolo

'costumi de le genti; ond 'io lo tengo ben fatto. Quanto poi ai